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FIORENTINA. PRADE’: “JOVETIC sarà fra i 4-5 top d’Europa”

Il ds viola parla ai microfoni di “Piazza Duomo”, in onda su “Radio Toscana”…

NOTIZIE FIORENTINA – Il Ds della Fiorentina, Daniele Pradè, è intervenuto come ospite ai microfoni di Piazza Duomo, trasmissione in onda su Radio Toscana. Queste le sue dichiarazioni:

Il pallone è quello giallo è stata una grande battuta. Jovetic? Il campione è quello che fa la differenza e si nota subito quando non è al massimo, quando troverà la costanza sarà tra i 4-5 giocatori più forti d’Europa. Forse questo modulo nuovo lo aiuta di più, lui si sente più prima punta ed evita di andare a prendersi il pallone a 35 metri. Esaltazione e depressione sono stati umorali caratteristici di piazze come Roma e Firenze. Noi dobbiamo essere bravi a infondere la giusta mentalità al gruppo. Il mercato di gennaio? L’ultimo giorno di mercato lo avevo già lasciato, non avevamo altri acquisti in programma. Balotelli e Giuseppe Rossi sono stati i più grandi colpi a livello europeo. Sissoko e Compper sono due giocatori pronti. Rossi, Vecino, Larrondo e Wolski sono giocatori per l’anno prossimo. Wolski è stato fermo 8 mesi ed ha bisogno di capire il nostro calcio. Ljajic? È in un momento di grande crescita, sia come calciatore, sia come uomo. Lo dovevamo dare via questa estate, ma già il secondo giorno di ritiro venne a parlare con noi e durante lo stesso dimostrò di essere un giocatore di qualità. Il suo calciatore è completo. Il suo contratto scade nel 2014, da 2 mesi stiamo parlando col suo procuratore per rinnovarlo.

 

Il gap economico con le grandi? È possibile essere fortemente competitivi, con la Società e con il lavoro. Negli ultimi anni il gap economico italiano si è ristretto, ma rimarrà incolmabile con alcuni club europei. Cerci? È in compartecipazione col Torino, anche lui può darsi che stia trovando la sua maturazione ideale. Borja e Gonzalo? Ogni calciatore ha un impegno con noi di restare in Viola almeno un paio di anni, sono convinto che entrambi resteranno a Firenze. Poi può succedere di tutto. Mati Fernandez? L’infortunio lo ha fermato da 40 giorni, lui è adatto al nostro modo di fare calcio, tutte le squadre sudamericane lo volevano, ma non abbiamo ceduto alle offerte. Vecino? Non ha le caratteristiche di Pizarro, lui fa bene le due fasi, ma non la fa dal vertice basso, ha caratteristiche simili a quelle di Aquilani.

 

Osvaldo in Viola? Secondo me la Roma se lo tiene stretto e non rinforza una diretta antagonista. Certo non si deve dire mai che un’operazione è impossibile, magari la parte salariale fa la differenza. Oggi è più conveniente comprare i giocatori all’estero che in Italia, poiché all’estero è possibile ammortare il costo del cartellino in maniera più conveniente. Non siamo una squadra ancora completa, ma chi ci è davanti non lo vedo così distante dal punto di vista tecnico. Da qui alla fine non sappiamo neanche noi dove possiamo arrivare, ancora dobbiamo consolidare la nostra identità. Dalla partita di ieri con l’Inter dobbiamo prendere il giusto spunto per trovare la costanza di rendimento. Adesso la Juve, il Napoli e la Roma sono le squadre che hanno un organico più forte di noi. I rapporti con la Juve? La famiglia Della Valle non mi ha detto di riallacciare i rapporti con la Juventus ed io, essendo un dipendente, seguo le loro indicazioni. Se la campagna acquisti dipenderà dal piazzamento finale? Certo, la Champions League aprirebbe completamente le prospettive.

 

Borini? Ci piace, ma il Liverpool difficilmente se ne libererà. Cercheremo un centravanti con nel DNA la fame del gol, un giocatore che vive per il gol. Adesso in rosa con questa caratteristica c’è solo Luca Toni. A parte la partita di ieri, abbiamo il limite di avere problemi nella realizzazione. Di giovani ne abbiamo presi abbastanza, adesso abbiamo bisogno di giocatori di qualità che ci possano fare un ulteriore balzo in avanti. Insieme a questo, ci sforzeremo di portare in prima squadra qualche ragazzo dal settore giovanile, poi farli giocare o meno dipenderà dall’allenatore. La scelta di Firenze? Come si fa a dire di no a Firenze, non penso che nessun DS possa dire di no a Firenze. Se ti scelgono bisogna esserne orgogliosi. DDVa Firenze? Ho sempre avuto la fortuna di lavorare con grandi famiglie, adesso ce ne sono sempre meno. La presenza di Diego Della Valle è sempre una cosa bella. Ieri ci ha trasmesso tanto, stamani ha riparlato alla squadra, DDV ha dimostrato che esiste un’empatia totale tra Società, squadra e città”.

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Redazione Sportiva