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FIORENTINA. TONI: “La FIORENTINA mi ha proposto un rinnovo”

L’attaccante viola si racconta ai microfoni di Radio Blu…

(getty images)

NOTIZIE FIORENTINA – Luca Toni, intervistato da Radio Blu, ha parlato in esclusiva di Firenze e della Fiorentina a tutto tondo, cominciando dall’impatto di questo inizio di stagione sulla città: “Firenze l’ho ritrovata con entusiasmo malgrado l’ultima stagione sia andata male, c’è voglia di fare un bel campionato. Ma conoscendo i giocatori che erano stati comprati sapevo che avremmo fatto bene.  Non so se al momento del ritiro resterò qui, sono molto legato anche a Modena. Il rinnovo? Non c’è fretta, la società me l’ha già proposto, ma preferisco parlarne a Marzo. Mi piace stare qui, mi diverto e insegno ai giovani”.

“La Nazionale? No, non credo proprio che succederà, ma se mi chiamassero non potrei dire no. La condizione è una questione di testa, merito anche del mister e dello staff, che prepara allenamenti divertenti in cui senti meno la fatica. Io farò di sicuro il patentino per diventare allenatore, poi però non so che strada sceglierò. Montella o Prandelli? Il mister è bravo, ma anche fortunato a trovarsi nelle situazioni giuste. Giocare con questo centrocampo è bello, anche perchè abbiamo sempre noi il pallone. Borja Valero non lo conoscevo, mi ha sorpreso molto, come Gonzalo. Pasqual? L’ho trovato bene, più maturo. Viviano è stato un grande, perchè è il primo tifoso della Fiorentina. Per lui non è facile, ci sta male, ma lui ha messo al primo posto la squadra”.

“Io con Jojo e Rossi? Sono entrambi molto forti, ora purtroppo Giuseppe s’è fatto male, ma era il giovane più forte in Italia. I giocatori forti comunque devono giocare. Jovetic è diventato troppo altruista? Gliel’ho detto, domenica ha sbagliato a passare, ma gli attaccanti vanno d’istinto. Seferovic? Ha potenzialità. Baggio? Ho giocato con i migliori, ma anche Totti e Ribery erano su quel livello. I rigori? Il tiratore lo decide il mister, e a me non va di discutere. Nella finale dei Mondiali dovevo essere io il sesto rigorista, per fortuna non è servito. La Champions è possibile, ma è dura. Mando un abbraccio a Mario Ciuffi. Borgonovo e la sua famiglia sono esempi da seguire”.

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Redazione Sportiva