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COPPA ITALIA. CATANIA, 11 metri di gloria

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Lodi risponde a Pabon, al 120′ è 1-1. Parma eliminato ai rigori…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (A. Tosi) – Dal dischetto arriva la qualificazione ai quarti del Catania. La squadra siciliana esce dal Tardini con un successo costruito sui rigori: dapprima il gol nei tempi regolamentari e poi la sequenza decisiva dopo i supplementari conclusi senza vincitori, tutto perfetto o quasi in quegli 11 metri. Al Parma non basta la scossa di Pabon, al primo bersaglio italiano, e il doppio vantaggio nel duello all’ultimo penalty dopo l’errore di Barrientos per passare il turno nel suo stadio gelato e deserto. Esulta il Catania con Marchese match winner al decimo rigore mentre Paletta mastica amaro sul palo che respinge le speranze dei padroni di casa. Donadoni decide di schierare sette titolari spingendo il tridente con Biabiany al fianco di Amauri e Pabon. Proprio Pabon sblocca il risultato in apertura sfruttando un rimpallo nell’area piccola, sembra un segnale la prima realizzazione stagionale del brevilineo colombiano, la partita si mette nella direzione voluta dai padroni di casa ma presto arriva il pareggio catanese e il Parma dimostra molte difficoltà nel riprendere in mano il gioco perché il centrocampo non produce idee a parte un fendente di Ninis che Frison sventa con bravura. Valdes è troppo discontinuo nella distribuzione e Parolo non riesce a trovare la posizione più idonea. In avvio di secondo tempo Amauri ha una palla gol su assist di Pabon ma la calcia sul fondo nell’unica occasione in cui riesce a bruciare sul tempo i due centrali difensivi avversari. Con l’innesto di Belfodil c’è più profondità in attacco. Il francese viene murato due volte, prima da Alvarez e poi da Frison, a pochi metri dal gol. L’epilogo dei rigori diventa inevitabile e gli errori di Parolo e Paletta sono fatali. Maran vuole vincere e non risparmia i suoi. Le scelte gli danno ragione perchè Lodi vale per due. Il regista non perdona dagli 11 metri un braccio di Gobbi che l’assistente Rubino segnala correttamente all’arbitro coperto nella visuale. Il Catania cerca il successo senza speculare ma Morimoto sbaglia tutto e Bergessio come rincalzo non può fare sempre miracoli mentre Castro e Barrientos non aggiungono sostanza alle loro giocate. Il centrocampo però fa un lavorone e la difesa è sempre puntuale nelle coperture. Lodi è una calamita con la palla sempre tra i piedi. I rigori premiano la maturità e la mentalità di squadra e allenatore.

Redazione Sportiva