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CALCIO. Europa sotto choc per l’uccisione del guardalinee

(Getty images)

IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (B. Saccà) – Il calcio europeo è sconvolto. Domenica, un gruppo di ragazzini ha ucciso un guardalinee durante una partita giovanile giocata a Almere, un centro poco distante da Amsterdam. La vittima è Richard Nieuwenhuizen, aveva 41 anni. La tragedia si è consumata subito dopo la fine della gara tra il Buitenboys e il Nieuw-Sloten: Nieuwenhuizen, un dirigente del club di casa, aveva aiutato l’arbitro nel corso della sfida, ricoprendo il ruolo del guardalinee. Una consuetudine negli incontri giovanili. Al triplice fischio, i giocatori del Nieuw-Sloten hanno perso il controllo. Hanno inseguito Nieuwenhuizen, aggredendolo con calci, pugni, botte. Una scena da brividi, proprio sotto gli occhi di uno dei figli di Nieuwenhuizen. Il dirigente/guardalinee è stato soccorso, ma è morto poco più tardi in ospedale per le lesioni cerebrali. “Che calcio del cavolo…”, avrebbe sussurrato prima di spegnersi. La polizia ha arrestato tre calciatori del Nieuw-Sloten: hanno un’età compresa fra i 15 e i 17 anni. I tre dovranno rispondere delle accuse di omicidio colposo e di violenza: ora sono in isolamento, e giovedì compariranno davanti al giudice. La Federcalcio olandese ha rinviato tutte le partite giovanili previste per il fine settimana. Un minuto di silenzio sarà osservato prima della gare professionistiche. Il Nieuw-Sloten ha espulso i tre ragazzini fermati, e bloccherà le proprie rappresentative per qualche tempo. “Siamo scioccati. Siamo vicini alla famiglia di Nieuwenhuizen ed esprimiamo la nostra solidarietà. Sosteniamo la campagna dalla Federcalcio contro la violenza sui campi, e stiamo cooperando con la polizia, hanno spiegato i vertici del Nieuw-Sloten. “È terribile, orribile”, hanno commentato il Ministro dello sport olandese Schippers e il Presidente della Federcalcio Van Praag. Anche il Presidente della Fifa, Blatter, si è detto “sconvolto” per l’accaduto. “Esprimo la mia tristezza e angoscia. Sono convinto che il calcio, attraverso persone come Nieuwenhuizen, possa essere una forza del bene. Bisogna educare la gente contro queste degenerazioni”. Il capo degli arbitri italiani, Nicchi, ha rafforzato il concetto. “Una follia. Roba da lasciare senza fiato. Un episodio che non c’entra con lo sport, questo è un mondo di matti. In Italia abbiamo vissuto momenti di follia, ma mai una cosa così agghiacciante”.

Redazione Sportiva