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RUGBY. L’Italia è bella e cattiva ma gli All Blacks esagerano

IL CORRIERE DELLA SERA – Per un’ora grande prova degli azzurri, poi il crollo

(getty images)

 

C’era l’atmosfera delle giornate speciali. E per un’ora c’è stata anche l’Italia. Un’Italia bella, coraggiosa, cattiva. Che guardava i migliori negli occhi, li abbatteva, li sfidava. Fino a quando Saeva, il nuovo Lomu, dopo 64 minuti depositava la palla oltre la linea per la prima delle sue due mete (ne ha segnate 10 in 7 partite). Allora la bella squadra spariva e le feroci folate finali degli All Blacks davano al punteggio (42-10) una dimensione fasulla, esagerata. È andata più o meno come doveva andare Italia-Nuova Zelanda. O meglio: è finita come doveva finire. Ma all’ultimo capitolo la partita è arrivata attraverso un percorso imprevedibile. «Congratulazioni agli azzurri — sussurrava Steve Hansen, il c.t. dei neri —. Per diventare grande devi giocare e l’Italia ha giocato. Tre anni fa a Milano avevamo segnato solo una meta, ma qui la gente si è divertita e io ho visto una squadra che ci ha messi in difficoltà». […] Sabato a Firenze c’è l’Australia, che ieri ha battuto gli inglesi. Ma l’Italia della prima ora può creare più di un problema agli aussie. «A condizione di lavorare duro nei prossimi giorni — argomentava Brunel —, di migliorare in tutti i settori. Di ripetere questa prestazione allungandola a 80 minuti. Contro gli All Blacks abbiamo preso troppi punti per essere felici, ma se devo dare un voto alla mia Italia le do un bel 7».

 

 

 

Redazione Sportiva