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JUVE. Obiettivo Champions Agnelli: «La Juve gioca per vincerla»

LA GAZZETTA DELLO SPORT- «D’accordo sul fair play finanziario, ma voglio vedere se ci sarà il coraggio di escludere chi non lo rispetta»

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Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato ieri a Londra nei saloni dello Stamford Bridge, lo stadio del Chelsea, dove si è svolta la conferenza Leaders Sport Summit. Titolo dell’intervento: The Old Lady Sparkles Again (la Vecchia Signora brilla ancora). Andrea Agnelli ha spaziato a tutto campo: il legame della famiglia con la Juve, la crisi del 2006 e la volontà di tornare in prima linea nella gestione del club, lo scudetto 2012, lo stadio, lo scandalo scommesse, la difesa di Conte, il fair play finanziario, la voglia di tornare a vincere la Champions «perché una squadra come la Juve partecipa ad un torneo come questo per conquistarlo». […] E’ partito l’ennesimo attacco a Calciopoli «perché non è stata provata l’irregolarità del campionato 2005-2006 e la stagione 2004-2005 non è stata approfondita», sorvolando sulla questione degli scudetti, dove però la brochure del summit ha commesso una gaffe, affermando che la Juve ne ha vinti 30. […] «Dopo la promozione in A non è stato facile tornare al successo. Abbiamo commesso degli errori, ma ne abbiamo fatto tesoro. Abbiamo creato un progetto ed individuato in Conte l’allenatore giusto. Lo abbiamo seguito per qualche tempo e i giudizi sono stati sempre lusinghieri. L’altra figura chiave di questo progetto è Marotta». […] In Italia continua a tenere banco Scommessopoli e Andrea Agnelli ha ribadito il sostegno totale a Conte: «Quando questa storia è venuta alla luce, mi è bastato parlare pochi minuti con lui per credere alla sua estraneità totale alla vicenda. Purtroppo in Italia c’è un sistema inquisitorio in cui la parola di una persona vale quella di un’altra. Se uno dice che Conte non poteva non sapere, ha ragione lui. In questo modo siamo tutti colpevoli. In Inghilterra è invece accaduta un’altra storia. John Terry è stato assolto dal tribunale ordinario ed è stato invece punito dalla giustizia sportiva. Io credo che queste anomalie debbano essere evitate. Serve uniformità di giudizio».

Redazione Sportiva