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BARCELLONA- REAL MADRID. I “testa a testa” del Clasico. Tra Mou e Tito non mettere il dito

Nel Clasico di domenica prossima, Vilanova e Mourinho si ritrovano per la prima volta da avversari diretti in campionato. Ma guai a parlare di quell’episodio di un anno fa…

(getty images)

MOU- Se c’è un personaggio che non ha davvero bisogno di presentazioni nel calcio moderno, quello è José MOURINHO. Per molti, il più grande allenatore del pianeta, per altri il più grande che sia mai esistito, per altri ancora un semplice “Mito estetico”, bravo sì ma aiutato anche da quella sua abilità di catalizzare attorno al suo personaggio l’attenzione mediatica. Amato/odiato vuoi per il suo caratteraccio vuoi per il suo rapporto particolare con stampa ed avversari, che valica spesso e volentieri il confine della strafottenza e della provocazione da saloon. Poi però, complici le vittorie,  quelle provocazioni e quel caratteraccio sono diventate (in realtà lo sono sempre state) un “brand”, un marchio di fabbrica esportato in tutto il mondo. Ha vinto dappertutto: Portogallo, Inghilterra, Italia, Spagna. Nel 2010, firma il suo capolavoro alla guida dell’Inter vincendo tutto. Con lo Special One non ci si annoia mai.

TITO- Blaugrana fino al midollo. Vilanova ha alle spalle una carriera da calciatore cominciata proprio nella cantera blaugrana assieme all’amico Pep GUARDIOLA, centrocampista come lui, e poi proseguita in squadre come Figueres, Celta Vigo e Maiorca. Nella stagione 2007/2008, diventa secondo allenatore del Futbol Club Barcelona Atletic, dove ritrova Pep Guardiola. L’anno successivo, Pep diventa allenatore della prima squadra e Tito suo vice. I due sono inseparabili in panchina, tanto che spessissimo Pep chiede consigli a Tito. Nel novembre scorso, Vilanova ha combattuto e vinto la battaglia più dura, quella contro il cancro.

UNITI DALL’INTER, DIVISI DA UN DITO- Cosa unisce José Mourinho e Tito Vilanova? Non molto in verità, ma una cosa c’è o per meglio dire un posto: la Pinetina. Sì perché se l’Inter di Mourinho la conoscono anche i sassi, non tutti sanno che nel 2003 Tito Vilanova fu “ingaggiato” dalla dirigenza nerazzurra per insegnare al settore giovanile nerazzurro alcune metodologie d’allenamento di stampo iberico.

A dividere Mou e Tito c’è una diversità caratteriale profonda ma soprattutto un EPISODIO che ha fatto il giro del mondo: 17 Agosto 2011, dopogara di Barcellona- Real Madrid valido per la gara d’andata della Supercoppa spagnola. L’allenatore portoghese è una furia, la sconfitta del suo Real non gli è andata giù, così approfitta di una rissa in campo per avvicinarsi furtivamente a Vilanova, allora vice di Pep Guardiola, ed infilargli un dito nell’occhio. Le telecamere lo immortalano, scatta una breve squalifica per entrambi.

ANTIPATIA RECIPROCA- Dopo avergli infilato un dito nell’occhio, José Mourinho aveva dichiarato: “Chi? Pito Vilanova? Non lo conosco” (per la cronaca “pito”, in spagnolo vuol dire “pisellino”)Vilanova, quella sera, lo rincorse e gli tirò una cinquina sul collo. La sua antipatia nei confronti dello Special One è cosa risaputa.

IL MOTTO DI MOU- La noia? Ho studiato e conosco solo La Nausea di Jean-Paul Sartre” (filosofo, premio Nobel, ma anche grande appassionato di calcio).

IL MOTTO DI TITO- “Mas que un club” (motto del Barcellona)

di Giuseppe Piacente

Redazione Sportiva