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NAPOLI-LAZIO. KLOSE: “Sì, il gol l’ho fatto di mano”

IL CORRIERE DELLO SPORT – Il tedesco all’arbitro ha ammesso il tocco. Banti lo ha ringraziato e premiato la sua sportività: niente giallo per il bomber della Lazio…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (D. Rindone) – Campioni si diventa, signori si nasce. Lui i gol li segna, non li ruba. Premio fair play a Miro Klose, campione, signore, gentiluomo. “Sì, ho segnato con la mano”, l’ammissione fatta davanti all’arbitro Banti. Galeotta fu la mano destra, quella che ha deviato in rete il pallone su angolo battuto da Hernanes. Era il 4’ del primo tempo di Napoli-Lazio. Nessun trucco, nessuno scippo, Klose ha confessato, non ce l’ha fatta a mentire, non fa parte del suo modo d’essere, del suo dna di fuoriclasse. Klose l’ha detto appena è stato interpellato. Banti, sollecitato dai giocatori azzurri, l’ha raggiunto sulla trequarti azzurra, l’ha preso in disparte e l’ha messo di fronte alle sue responsabilità: “Klose, ha toccato con la mano?”. Miro ha detto “Sì, ho toccato con la mano” . Banti l’ha ringraziato e graziato, non l’ha ammonito, a termini di regolamento avrebbe dovuto estrarre il giallo, non l’ha fatto, ha premiato la sportività. L’arbitro ha assegnato la rimessa dal fondo, sono scoppiati gli applausi del San Paolo, lo stadio ha apprezzato il gesto di Klose. I colleghi del Napoli si sono uniti al coro, al battimani. E s’è ricominciato dallo 0-0. Una deviazione sbagliata, istintiva, il pallone che finisce in rete. De Sanctis s’è accorto subito del tocco di Klose, ha iniziato ad urlare le sue ragioni, s’è rischiato il parapiglia. Il portiere di Mazzarri ha rincorso Banti per catturare la sua attenzione, non si placava. Il gol era stato convalidato, se l’arbitro è tornato sui suoi passi lo si deve a Klose, al suo gesto, alla sua ammissione, alla sua autodenuncia. Il gol era stato assegnato alla Lazio, la reazione di Klose non era stata propriamente la solita, qualcosa non andava in lui. Esultanza moderata, la testa bassa, tanti i pensieri che frullavano. I compagni gli erano accanto, lo abbracciavano, ma lui era impassibile, sapeva di aver deviato in rete maldestramente, non riusciva ad esultare, non poteva farlo, la verità gli scoppiava dentro. Si sarebbe sentito sporco se non avesse “confessato”, si sarebbe sentito in colpa, non ci avrebbe dormito notti intere, una carriera dorata si sarebbe macchiata indelebilmente. Klose non ruba, Klose i gol li segna, ne ha realizzati centinaia e centinaia in Europa e nel mondo, in ogni competizione, in ogni dove, da dieci anni a questa parte. E’ un cannoniere mondiale, è una scarpa d’oro, è l’uomo dei record, il suo gesto diventi spot per il calcio pulito. Ieri sera ha vinto Klose, perdendo un gol sbagliato.

Redazione Sportiva