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MILAN. La via crucis di ALLEGRI. Cade pure a Udine. È già a -9 dalla vetta

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Rossoneri colpiti da Ranegie e Di Natale, il gol di El Shaarawy non basta. Espulsi Zapata e Boateng, squadra allo sbando…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Garlando) – La beffa è che Ranegie, il ragazzone che ha deciso con un gol e un rigore procurato, è svedese e qualcuno lo chiama il nuovo Ibra. Mexes e Zapata, gli eredi di Thiago Silva (si fa per dire), hanno colpe gravi nelle azioni-chiave. E così la via crucis continua: il Milan cade per la terza volta in quattro giornate, ha già 9 punti di ritardo dalla vetta e poche squadre alle spalle. Il Milan ha pure chiuso in 9: espulsi Boateng e Zapata. Altro carbone sotto la graticola di Allegri, nonostante la conferma ufficiale. E intanto Pippo ha vinto ancora con gli Allievi. Brava l’Udinese a soffrire all’inizio, a riprogrammarsi con la difesa a 4 e a colpire al momento giusto. Ieri l’Udinese ha messo in campo cinque ragazzini classe ’90 o ’91: Allan, Badu, Pereyra, Fabbrini, Faraoni. Sono entrati sei nuovi titolari. Se nonostante turnover, giovani da valorizzare, stelle vendute, l’Udinese riesce a impastare comunque buon calcio gran parte del merito è di Guidolin. E i suoi meriti smontano tanti alibi di Allegri. Anche senza milioni e campioni, si può. Eppure i primi dieci minuti del Milan sono una bella promessa: pretesa di tenere la palla e conquistarla alta. Allo scoccare dell’8′ ha già impegnato tre volte Brkic. Emanuelson e il Faraone allargano bene il campo, sono loro ad accelerare e a creare. Guidolin corre ai ripari abbassando Pasquale per una difesa a 4 che chiude meglio le fasce e organizzando il rombo con Pereyra alto (4-3-1-2). Cambia la partita. Cala l’intensità dell’azione rossonera. Mesbah non migliora la resa e gli esterni, anzi… Montolivo non immette le geometrie attese. È lui che perde la palla che diventa gol di Ranegie (39′), grazie alla collaborazione Abbiati-Mexes. Ancora a basso ritmo Nocerino. Il Milan è vivo solo in fascia. Senza Ibra, serve il coraggio di osare un Milan nuovo. Al 7′ della ripresa pare che Allegri recepisca: Boateng entra in mediana, con Montolivo centrale. Guarda caso, spingendo la palla da mediano e non ricevendola spalle alla porta, da 10 che non è, Boateng innesca lo splendido pareggio di El Shaarawy (9′). Il Milan sembra poter clonare il 2-1 della svolta di un anno fa, ma il fallo da rigore con espulsione incorporata di Zapata e il secondo giallo isterico del Boa falciano le ambizioni di svolta e stravolgono il quadro: Acerbi centravanti disperato. L’Udinese ringrazia e intasca con merito. La mediana illuminata da un ottimo Pereyra ha vinto il duello con i dirimpettai. E se vinci a centrocampo, è vittoria vera. Ora Allegri deve lavorare al Milan che verrà, alla luce degli indizi di Udine.

Redazione Sportiva