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LAZIO. Non si vedeva così da quasi 40 anni. HERNANES, la luce

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Con il Chievo terza vittoria di fila in avvio di torneo, come nel 1974/75 con Maestrelli…

 

RASSEGNA STAMPA – (P. Archetti) – Questa è la sesta vittoria consecutiva, eguagliata una serie simile stabilita al Friuli di Udine ma ormai lontana, esauritasi da un decennio (2001-02). “Le statistiche non sono certezza di successo”, racconta Petkovic, però incrementano almeno il buonumore. L’allenatore debuttante in Serie A ha già raggiunto Tommaso Maestrelli, il tecnico del primo titolo: nell’avvio del torneo 74-75 piantò tre vittorie di fila con la Lazio scudettata. Poi finì quarto. Un simile esito probabilmente non farebbe felici i cuori biancocelesti, però la stagione è troppo acerba per indovinare la bontà della maturazione. Intanto la Lazio resta in vetta, con Napoli e Juve; ha sempre vinto in questa estate (due pieni pure in Europa League) e ha un bilancio gol di 7-1. Può darsi che con Hernanes in questa dimensione, la sua banda sarebbe passata anche sul campaccio più maledetto. La doppietta del brasiliano, più la costruzione dell’altro centro, è da concorso di bellezza, però non che gli altri siano smorti approfittatori del talento del Profeta. La Lazio funziona in tutti i reparti: ha più tecnica e fisico, è più illuminata tatticamente. La Lazio è partita da lontano per arrivare all’esultanza, con le scavallate di Hernanes, rese più agevoli dagli anticipi di Biava, dai movimenti intelligenti di Mauri e Gonzalez, dalla sapienza di Ledesma e dalla potenza di Klose, al terzo gol (su 16 in A) al Chievo, mentre per Hernanes è il 4°su 22: quando si parla di vittima preferita. Ma soprattutto, per un’ora i gialloblù sbagliano tantissimo e patiscono quando la Lazio alza i ritmi.

 

Redazione Sportiva