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TENNIS. US OPEN. C’è solo SARA. Fa tutto la ERRANI. Il derby delle amiche diventa un monologo

LA GAZZETTA DELLO SPORT – La Vinci di fronte alla compagna si blocca: in semifinale va quindi la romagnola, che da lunedì sarà n. 7 al mondo…

(getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (V. Martucci) – Roberta è troppo buona. Anche Sara lo è. Ma, quando va in campo, è più fredda, più distaccata, più inesorabile, più forte ‘di testa’. Ha anche un sistema di gioco, da fondocampo, che funziona anche col pilota automatico.  Così, dopo tre ore d’attesa diluite dalla pioggia, i primi, storici, quarti di finale azzurri di uno Slam fra Sara Errani e Roberta Vinci in realtà non si giocano. Anche se vanno in archivio per 6-2 6-4 in 72 minuti, promuovendo la favorita, Saretta, neo numero 7 del mondo, alla sfida con la vincente di Serena WilliamsAna Ivanovic, nella prima semifinale italiana di sempre agli Us Open e, negli Slam, al di fuori di Parigi. L’ennesimo record delle fantastiche azzurre di Fed Cup. Ma le due amiche e compagne di doppio vivono troppo intensamente la loro storia personale parallela, da tre anni in qua: le lunghe attese, i duri viaggi, le allegre cene assieme, le intense speranze condivise, i successi in doppio, le scalate in classifica. Nessuna esultanza di Saretta, che non brilla, ma gestisce (appena 15 errori e 5/6 sulle palle-break). Pochi veri acuti: una stop volley-sberleffo, un’altra in contro-tempo, una smorzata, un lungolinea di dritto, un lob, e poco più da sottolineare nel primo set della Vinci; il break d’acchito, quello del 5-2, la forza del più forte nel chiudere per 6-2 dopo due set point e una palla-break della più concreta Errani. La Vinci esce sconfitta anche dai tre break consecutivi d’inizio secondo set, malgrado alzi finalmente il volume del gioco e si guadagni anche qualche applauso dai 1000 spettatori. Dopo un’ora di tennis soporifero delle due italiane famose per il gioco pieno di pepe, non approfitta del brutto game della Errani e del primo vantaggio della partita (4-3). Forse nemmeno se ne accorge. Proprio lei che in genere è la più lucida nella tattica e nel fare male all’avversaria. Già, ma come può far male alla sorellina minore che alleva da tre anni, quella che ha sempre sostenuto e lanciato? Dal 4-4 15-0, Roby cede 8 punti di fila e due games, e si libera finalmente del peso di un match che le schiaccia l’anima.

Redazione Sportiva