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CALCIO. STRAMA dalla A alla ZEMAN. INTER-ROMA ai raggi X. Le mosse del maestro e gli errori dell’allievo

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Totti finto esterno, in realtà ha giocato da trequartista. Mutazioni zemaniane: squadra lunga, con difesa più protetta…

 

RASSEGNA STAMPA – (S. Vernazza) – La nuova versione di Zeman. Il ‘match analysis’ di Inter-Roma è la relazione tecnico/tattica sulla partita: a San Siro il Boemo è stato più furbo, duttile e camaleontico. Stramaccioni ci è cascato: non ha azzeccato le contromisure. Zeman è noto per il 4-3-3, il ‘suo’ sistema. Totti è sulla trequarti, verso il centro, nella classica postazione del rifinitore. E Destro, tende a spostarsi in mezzo verso l’area. Il prodotto finale è il 4-3-1-2, non il 4-3-3. A un certo punto Totti ha preso in mano il suo destino, ha deciso di assestarsi dove meglio si sentiva. Zeman non si è opposto, l’ha lasciato fare, e il secondo assist del capitano – la bellissima palla per il gol di Osvaldo – è per paradosso sgorgata dal centro-destra, in territori opposti a quelli della collocazione tottiana di partenza. Totti ha giocato palloni dappertutto (sinistra, centro e destra). Si è tenuto lontano dall’area. Il ‘match analysis’ dice un’altra cosa interessante: domenica la Roma è stata molto ‘lunga’, si è spalmata su quasi 50 metri di campo. Più ‘corta’ è stata l’Inter. La posizione media di Burdisso non è in linea con Castan, l’altro difensore centrale giallorosso. E’ vero, l’Inter è finita sei volte in fuorigioco, di cui 4 con Milito, cifra che dimostra abilità nel salire in sincronia e coi tempi giusti, però quel Burdisso staccato di qualche metro rispetto a Castan, e con diverse chiusure all’attivo davanti a Stekelenburg, sembra un libero mascherato. Difesa zemaniana meno sguaiata e più protetta. Dove ha sbagliato l’Inter, dove Stramaccioni? Sbilanciati a sinistra, questo è il problema. Pereira è stato uno dei nerazzurri migliori. Lo dicono i numeri: otto contrasti vinti e otto palloni recuperati. Pereira, nelle intenzioni di Stramaccioni, doveva agire da interno sinistro, intermedio. In pratica si è mosso da esterno, si è allargato, è andato al cross. Ha sentito e assecondato il richiamo della foresta, l’uruguaiano è giocatore di fascia. Il ‘sinistrismo’ di Pereira ha aperto un buco in mezzo, dove Gargano e Guarin si sono ritrovati spesso in inferiorità contro la linea mediana della Roma, molto compatta. De Rossi (poi Marquinho), Tachtsidis e Florenzi sembravano legati da una corda, tutti e tre a fare massa dietro a Totti, con Florenzi e Marquinho bravissimi a buttarsi dentro. Non è casuale che due dei tre gol siano arrivati grazie agli inserimenti dei satanassi di centrocampo. L‘Inter la partita l’ha persa qui e sulla destra, dove Zanetti è stato protagonista in negativo: 8 palloni scialacquati e colpe specifiche sul primo e sul terzo gol. Che cosa poteva fare Stramaccioni per rimediare? Col senno di poi avrebbe potuto avanzare Zanetti in mediana, far scivolare Pereira al posto di Nagatomo e spostare il giapponese sull’altra fascia: avrebbe recuperato la parità numerica in mezzo. Sull’1-2 Strama ha inserito Coutinho, è passato al 4-2-3-1 e si è offerto alle ripartenze alte orchestrate da Totti. Non si hanno 65 anni per caso, il vissuto di Zeman è pesato come un macigno. Il 36enne Stramaccioni si è schiantato sull’esperienza accumulata del Boemo. La gavetta è formativa e Zeman ha fatto indigestione di serie minori, prima di affacciarsi alla Serie A. Stramaccioni è passato dalla Primavera alla prima squadra dell’Inter, logico che si scotti le dita.

Redazione Sportiva