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CAPELLO: “La vergogna più grande? La vissi a ROMA per colpa degli ultrà'”

LA REPUBBLICA (M.Crosetti) – Le confessioni del nuovo Ct della nazionale russa, Fabio Capello: “La Roma mi incuriosisce. Vedremo adesso con Zeman…
(getty images)
Nell’edizione odierna, ‘La Repubblica’ propone un’intervista esclusiva a Fabio Capello. L’ex allenatore della Roma e attuale Ct della Russia, si racconta, svelando anche alcuni retroscena capitategli durante la sua carriera. Ecco alcuni estratti dell’intervista:
LA SCELTA RUSSA – «In Spagna, in Inghilterra si sta meglio, ogni cosa è più semplice. Forse anche in Russia, saprò dirvi. Noi abbiamo le regole ma non le facciamo rispettare, gli altri sì. Siamo egoisti. Nella civiltà degli ipermercati, pensiamo solo alla nostra piccola bottega e ai suoi interessi. Anche in politica è così: siamo provincia, ma non nell´accezione positiva del termine. E non va bene. La burocrazia ci uccide».

L’ITALIA VISTA DA FUORI «Una premessa: io sono molto orgoglioso di essere italiano, dunque soffro per quello che succede nel mio paese, un tempo stimato e oggi svilito. Ci ammiravano tutti, ora invece non ci capiscono più, perché si accorgono della nostra generale confusione. Da lontano, e talvolta pure da vicino, l´Italia è una specie di magma».  

IL CALCIO IN ITALIA – «Mi chiedo perché mai un investitore straniero dovrebbe portare da noi i suoi soldi. In Inghilterra è successo e questo ha salvato il football. In Italia non si può neppure costruire uno stadio di proprietà, ci vogliono secoli, la Juve ha fatto un miracolo. La legge vieta persino di metterci un ristorante: burocrazia insensata, ancora. Negli stadi inglesi si sta come in albergo, e loro avevano gli hooligan, hanno avuto l´Heysel. Noi potevamo sfruttare l´occasione di Italia 90, invece abbiamo costruito stadi con le piste d´atletica, inutili, solo per accontentare qualcuno, per i giochi di potere».  

IL CALCIOSCOMMESSE – «Vorrei che si potesse di nuovo parlare solo di calcio, ma come si fa? Quello che è successo è terribile, inspiegabile, anche se certe decisioni mi lasciano molto perplesso. Mi piacerebbe che i giocatori capissero che hanno tutto e non possono rovinarsi la vita facendo stupidaggini: c´è stato un vuoto, questi ragazzi li abbiamo lasciati troppo soli. Noi allenatori, e anche i procuratori che ormai sono le persone a loro più vicine. Anche le famiglie, certo, ma spesso i genitori sono gli ultimi a sapere».  

IL CALCIO IN MANO AGLI ULTRA’ – «Quello che non accetto è il ricatto degli ultrà: alcuni club sono troppo deboli e ne diventano ostaggio. La più grande vergogna della mia carriera da allenatore la vissi a Roma, dopo un´eliminazione in Coppa Italia contro l´Atalanta: gli ultrà vennero a parlare nello spogliatoio, ne dissero di tutti i colori, sembravano loro i padroni. Come quell´altra volta, quando bloccarono il Derby dell´Olimpico. O come a Marassi, quest´anno, quando hanno obbligato i giocatori del Genoa a togliersi le maglie: una scena incredibile, tristissima. Ecco, cose del genere all´estero sono impossibili».  

LA PREVISIONE DI ‘DON FABIO’ –  «Chi vince lo scudetto? La Juventus era già la più forte, anche se non doveva faticare nelle coppe, e adesso le altre si sono quasi tutte indebolite. Inter e Milan sono cantieri aperti: fino all´ultimo minuto di mercato possono inventare qualcosa, però mi sembrano indietro. Il Napoli pareva la forza nuova, tuttavia la partenza di Lavezzi non è cosa da poco. La Roma mi incuriosisce, ha questo famoso progetto, l´aveva anche l´anno scorso ma è rimasto sulla carta, vedremo adesso con Zeman».

Redazione Sportiva