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SERIE A. COSMI: “Fino a Natale non guardo la classifica”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico del Siena: “La prima nemica è l’ansia di rimontare subito il -6″…

(Getty images)

 

RASSEGNA STAMPA – (L. Calamai) – Sei punti di penalizzazione sono una sfida, un incubo, un’impresa disperata. Ma Serse Cosmi non è spaventato. “Quando nel 2000 fui promosso alla guida del Perugia tutti si chiedevano quante settimane avrei resistito al mangia-allenatori Gaucci. Sembrava una battaglia persa invece sono rimasto a galla. Sarà così anche stavolta. Intanto ho conquistato la fiducia dei tifosi che mi dicono: “Cosmi lei è abituato da una vita a soffrire, a combattere contro tutti, quindi è l’uomo giusto per questo Siena”. A volte le etichette aiutano”.

 

Che campionato sarà? 
Scommessopoli lascerà qualche inevitabile strascico. La Juve è la grande favorita, ma pagherà i 10 mesi di stop di Conte. Antonio è come me: vive la partita da giocatore aggiunto. E fa la differenza. In tribuna, con il cellulare è un’altra storia. Capisco il tormento di Conte, io impazzisco quando vengo squalificato per un turno”.

Come ha reagito Siena alla squalifica del suo ex allenatore? 
Conte era ed è ancora oggi molto stimato. E visto che siamo in tema io non abbandonerò Terzi, Vitiello e Belmonte. La squalifica è lunga ma farò di tutto per farli sentire ancora calciatori. Larrondo, invece, sarà disponibile tra dieci partite. Ci darà una mano. Ho ordinato ai miei giocatori di non guardare la classifica fino a Natale. Ma so benissimo che ognuno di loro avrà certi “numeri” stampati nella mente. L’ansia da rimonta è la nostra prima nemica”.

Torniamo alla lotta scudetto.
“Mi incuriosisce la Roma. Sarebbe bello se Zeman vincesse il suo primo scudetto perché cancellerebbe due luoghi comuni e cioè: “vince chi subisce meno reti” e “il bel gioco non paga”. Uno come Zeman deve avere uno scudetto nel suo albo d’oro anche per non essere attaccato come è successo nei giorni scorsi dalla famiglia Agnelli“.

Lei gli ha consegnato Destro.
“Un potenziale fenomeno. Tra l’altro per un centravanti lavorare con Zeman è come per un amante dei dolci finire rinchiuso nella migliore pasticceria della città”.

I nostri giovani talenti possono essere la salvezza di un calcio italiano in crisi? 
“Certo. Non piango per la partenza di alcuni campioni e sono convinto che presto molti di loro chiederanno l’elemosina pur di tornare da noi. Intanto lanciamo i nostri piccoli fenomeni. Alzeremo il livello del nostro campionato. Oltre a Destro scommetto su El Shaarawy. Fare il vice di Pato è una pacchia. Vuol dire avere 30 presenze a stagione garantite. E attenti a Insigne. Ha talento e fiuto del gol. Mi aveva incantato durante una partita della nazionale di serie C. Può far impazzire Napoli. Anche noi abbiamo una stellina. Si chiama Verre e mi ricorda il primo Hamsik“.

Nella lotta per il titolo si è dimenticato delle milanesi…
“Hanno condotto un mercato poco incisivo. Vedo meglio il Napoli anche se nei panni di De Laurentiis e Mazzarri non avrei perso Gargano. Questo è un giocatore sottostimato. L’Inter ha piazzato un colpo importante anche se Gargano non garantisce titoloni in prima pagina”.

Domenica il Siena ospita il Torino.
“I granata sono stati in esilio in serie B per troppi anni. Non riesco a immaginare il Toro come una neo-promossa o come una squadra che dovrà salvarsi. Sarebbe un’umiliazione per la sua storia”.

Cosa vede Cosmi voltandosi indietro? 
“Vedo un uomo che è cresciuto strada facendo. Prima ero incoscienza allo stato puro, ora sono incoscienza più consapevolezza. Molti hanno provato a cambiarmi finendo per uccidere il vero Cosmi. Ma il vero Cosmi ora è rinato. A proposito, mi faccia dire una cosa sulla decisione di allargare la panchina con dodici riserve: è solo un palliativo per gli allenatori senza palle”. 

 

Redazione Sportiva