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CALCIOSCOMMESSE. CONTE è una furia: “E’ assurdo quello che mi hanno fatto”

Il tecnico della Juventus ha indetto una conferenza per sottolineare la sua posizione all’indomani della conferma della squalifica di 10 mesi…

(getty images)

Le parole del tecnico bianconero all’indomani del verdetto sullo scandalo calcioscommesse che ha visto confermargli la squalifica per 10 mesi:

ANTONIO CONTE: “Salve. Abbiamo richiesto questa conferenza stampa perchè penso che sia arrivato il momento, dopo tanta attesa, dopo tanti silenzi, per una questione di correttezza da parte mia nei confronti di chi sta facendo delle indagini, di chi doveva giudicare, chi doveva fare il proprio operato. Ho ascolta tutti, sono stato in silenzio, sentendo anche magari qualcuno che diceva: ‘Perchè stai in silenzio?’. Però ho sempre rispettato le regole, sia in campo che fuori dal campo. In questa vicenda penso di essere comportato sempre in maniera molto molto corretta. Questa è un’assurda vicenda e l’assurdità penso che tra virgolette… ieri c’è stata proprio la ciliegina sulla torta. Sono rimasto allibito, allibito dall’intervento di un componente della Commissione che mi ha giudicato. Un qualcosa di grave. Un qualcosa di mai visto. Reputo questo comportamento da parte di questo signore, improprio e fuori dalle regole. Parliamo da regole  e questo signore le regole dovrebbe rispettarle. E dovrebbe soprattutto farle rispettare. Invece cosa vedo? Vedo un signore che forse per uscire sulle prime pagine di tutti i giornali nazionali, grazie a me e al mio nome, prende e fa delle dichiarazioni quantomeno  inopportune. Non so se da tifoso, ma sicuramente inopportune. E che mi fanno pensare che forse c’è qualcosa di personale nei miei confronti da parte di questo signore. Come ho detto mi sono sempre comportato in maniera corretta, sempre, sempre, nonostante il dolore e la consapevolezza di aver subito delle gravi ingiustizie, gravissime ingiustizie. Oggi mi sembra sia arrivato il momento di mettere un po’ di puntini sulle ‘i’. Novara-Siena: sono sette mesi, sette mesi, sette mesi, che sono sulle prime pagine dei giornali, sui titoli delle televisioni maggiori, sia di stato che private. Sette mesi che la mia faccia viene accostata al calcioscommesse. mai scommesso in vita mia. Sono sette mesi che si continua a dire di questa famosa – ormai è diventata famosissima – riunione tecnica prima di Novara-Siena, in cui si dice che io, parlo ai miei calciatori, e rassicuro tutti in virtù di un pareggio. Vi spiego cos’è una riunione tecnica, perchè devo parlare a tutti. La riunione tecnica è qualcosa di sacro: la domenica prima della partita viene la riunione tecnica. In che cosa consiste? Parliamo di tecnica, tattica, mostriamo immagini su come fare male, su come non farci male. Dopodichè avviene un discorso motivazione da parte mia, altamente motivazionale, in base alle situazioni. se devo alzare la tensione, se la devo abbassare. E io dopo tutto questo, dopo tutto questo, dopo tutto questo lavoro in cui preparo la partita, tecnica, tattica, parlo di motivazioni altissime, che faccio? Dico: ‘ragazzi, no vi preoccupate, oggi è tutto a posto, facciamo pareggio’, davanti a 25 persone. Mi rendo ridicolo davanti a 25 persone, davanti alle loro famiglie, perchè poi lo racconteranno in famiglia, davanti ai loro procuratori. Questa è stata l’accusa infamante che ha portato Antonio Conte al calcioscommesse, ad essere lo spot  di questo calcioscommesse. Io che non ho mai scommesso. Oggi mi ritrovo, oggi mi ritrovo, che il signor Carob… ‘Pippo’, ‘Pippo’, perchè è ‘Pippo’ per la Procura, non è Filippo Carobbio, perchè ormai siamo diventati pappa e ciccia con la Procura, lo considerano un collaboratore di giustizia. Vedendo che l’hanno zittito cinque volte e vedendo che l’hanno zittito l’ultima volta il 10 luglio, prima che ascoltassero me, io lo considero più un aggiustatore di presunta giustizia. il signor Pippo, per la Procura è definito un bugiardo, bugiardo, non credibile, quando dalla Procura federale Pippo, non Filippo, Pippo Carobbio, persona altamente credibile. Antonio Conte, è poco credibile, non credibile. Allora io penso anche che la credibilità uno la ottiene nella vita, giorno dopo giorno e io nella mia vita penso di aver ottenuto grande credibilità, a differenza di chi si è venduto le partite, ha venduto se stesso, la sua famiglia e i suoi compagni, da tre anni. E io mi devo sentire lui altamente credibile e io poco credibile, da chi? Dalla Procura federale. Li sapete i metodi della Procura Federale. Li avete letti? Forse sono passate inosservate le interviste di Locatelli, di Paoloni. A me no. Locatelli e Paoloni che dicono? Non abbiamo detto quello che volevano sentirsi dire. Non abbiamo messo dentro nomi importanti per abbassarci la pena. Questo dicono. Agghiacciante quello che dicono, agghiacciante quello che dicono, però questo non interessa. Ai giustizialisti questo non interessa questo. Non interessa il modo di fare che ha la Procura. Non Interessa quando si parla di patteggiamento: il patteggiamento è un ricatto, che viene fatto purtroppo dai nostri stessi avvocati. Io innocente, devo subire dal mio avvocato…’Sai, forse, visto questa giustizia che non ci permette di difenderci, di dimostrare la tua innocenza, perchè dobbiamo rischiare? Patteggiamo’. Io innocente e come me tantissimi altri, perchè c’è stata la rincorsa al patteggiamento. Il patteggiamento è un ricatto, bello e buono, da questa giustizia. E’ una vergogna, è una vergogna. Oggi lo posso dire perchè è finito tutto. Finito, tra virgolette, con loro. Perchè c’è ancora un altro appello. per fortuna è finito con loro. Novara-Siena: accusa infamante per me, per qualsiasi allenatore. Hanno minato la mia credibilità nei confronti di uno spogliatoio. Però chi mi ha avuto, i miei calciatori, sanno chi è Antonio Conte, così come sanno i calciatori della Juventus chi è Antonio Conte. Non mi hanno mai creato problemi, nonostante le notizie siano uscite durante il campionato, notizie false. Oggi dico notizie false, lo dicevo anche prima, ma non potevo dirlo. Un’accusa, un’infamia per un allenatore, che deve essere il leader, deve trasmettere valori positivi, deve trasmettere la vittoria in campo. In cinque anni ho vinto uno Scudetto e ho fatto due promozioni. Sono antipatico perchè vinco? Non è un  problema mio. Io faccio il mio lavoro, lo faccio al massimo, chiedo il massimo prima a me e poi ai miei calciatori e alla società. Do fastidio? Non è un problema mio. Novara-Siena? Prosciolto, bello, prosciolto. L’accusa infamante è caduta. E’ caduta. Cosa è rimasto? Un’altra partita che durante questi mesi per la quale nessuno ha pensato ad Antonio Conte sui giornali. Eh eh eh, sbagliato. C’è Albinoleffe-Siena, dove Conte non poteva non sapere. Io mi sono dovuto far spiegare cinque ore che significa… ‘non poteva non sapere’, dagli avvocati. E se mi dite ancora che ho capito che significa ‘non poteva non sapere’, io vi dico, ho dei dubbi. Non mi sembra di essere un deficiente da questo punto di vista. Cade un’omessa denuncia e dici: ‘Ma sono dieci mesi per due omesse denunce. Ne rimane una. Cavolo, forse scende la pena, da dieci a cinque. No, dieci rimane dieci. E io dico: anche qui, ma è assurdo, è assurdo, e oggi lo posso dire, è assurdo tutto quello che mi è successo. Il popolo juventino, non solo, tutti i tifosi, devono sapere quello che mi è stato fatto e quello che mi stanno facendo perchè è una vergogna, è una vergogna. Mi dicono: ‘Vi spiego che significa omessa denuncia, così ci capiamo. Perchè uno dice calcioscommesse…scommesse, scommesse, scommesse…qui di scommesse non c’è niente…non ho mai scommesso io’. Omessa denuncia… se vedevo qualcosa, avrei dovuto denunciare. Ma se non ho visto niente, io che devo denunciare? Ma mi devo inventare una denuncia? Ma di che stiamo parlando? Vi dico, sinceramente, dopo questa vicenda, oggi, per assurdo, inizio ad avere il timore di andare lì dentro, nello spogliatoio, dove devo essere un leader e di litigare con un calciatore. Il timore e la paura di mandare un calciatore in tribuna, perchè un domani che succede? Uno la mattina impazzisce, si alza e inizia a denunciare, tanto questo ha dimostrato la giustizia sportiva oggi. Si è creduto ad uno che si è venduto per tre anni e mezzo le partite, ha venduto lui, la sua famiglia, i suoi compagni e hanno creduto a lui. Allora io ho paura. O mi metto una telecamerina in testa, dove giro devo avere una telecamerina, in modo da avere 24 ore su 24, quello che succede, altrimenti bisogna aver paura. E ti dico un’altra cosa: ai miei colleghi, ai calciatori, oggi è successo a me e a tanti altri, domani può accadere a loro. Non mettiamo la testa sotto la sabbia, perchè tanto è successo a lui, è successo a loro che sono stati deferiti e incolpati. Può succedere a tutti. E aprite gli occhi. Grazie”.

ANGELO ALESSIO: “Io sono qui oggi e ancora non so darmi una risposta. Chiedo a voi se c’è una spiegazione, anche perchè mi sono sempre comportato e mi reputo una persona perbene. Nella mia vita mi sono sempre comportato con onestà, rispetto ed educazione. Eppure sono stato condannato. Nessuna procura mi ha indagato. il procuratore federale Palazzi, senza convocarmi, mi ha deferito. La Commissione Disciplinare, mi ha condannato a otto mesi, mentre la Corte di Giustizia Federale mi ha ridotto la pena a sei mesi. Per cosa, non lo so. Tutti mi hanno giudicato, ma nessuno mi ha ascoltato. Mi chiedo, come può succedere una cosa simile. Grazie”.

AVV. ANTONIO DE RENSIS: “Oggi la situazione è diversa da ieri e con una grande ammissione, con grande onestà intellettuale, oggi abbiamo uno scenario diverso. Fino a ieri, avevamo un signore di nome Filippo Carobbio che tutti, tutti, ad iniziare dal signor Palazzi, a gran voce hanno detto ‘credibile in toto’. oggi non è più così. Allora dobbiamo fare una cosiderazione: c’è il grande dolore, la grande amarezza – e mister Conte lo ha spiegato – per i dieci mesi. Ognuno di voi le valutazioni le sa fare in maniera autonoma. Però c’è anche un bicchiere mezzo pieno e noi dobbiamo guardare a quello. Intanto Carobbio non è più sempre e comunque credibile. E questo è un dato di fatto: lo ha detto la Corte Federale. Adesso ci concentreremo sull’altro aspetto, su Albinoleffe-Siena. Antonio Conte, in questi mesi, è stato il primo accanto a noi a leggere foglio su foglio. E più leggevamo i fogli, più trovavamo la forza di andare avanti, perchè c’era la verità in quei fogli. Che cosa è emerso dal lavoro che abbiamo fatto? E’ emerso che una moltitudine di persone – lasciamo stare il risentimento personale, quello lo conoscete bene – non è stata deferita: 15. Che secondo l’ex altamente credibile – oggi credibile in parte  – Carobbio, erano presenti nello spogliatoio. Ma non è questo che voi dovete considerare. Voi dovete considerare quello che ha detto il signor Palazzi, il dottor Palazzi, nelle repliche al nostro ricorso in aula: lo avete sentito tutti e ci sono i filmati: ‘Non li ho deferiti, perchè come potevo escludere che si fossero assentati’. Che logica c’è in questo? Qui c’è una logica di perseguire un accusa a prescindere. Nel momento in cui il procuratore dice ‘non li ho deferito perchè non ho la certezza che fossero rimasti dentro con l’accentratore, con colui che non  poteva non sapere perchè è un accentratore’ – esempio fatto – e ha detto ‘si potrebbero essere assentati per un bisogno fisiologico’, allora o devo pensare – scusate l’ironia – a una cistite di massa, o devo pensare che c’è dell’altro. E le ipotesi sono due: una non la posso dire, ma la capite da soli, perchè è un non senso questa frase, un non senso; l’altra, che contrariamente a quello che deve qualunque procuratore, che è quello di ricercare la verità, è stata ricercata una verità, a prescindere dalla logica, perchè vi garantisco che io – e non solo io – mi sono sbigottito quando ho sentito questa giustificazione. Credo che le vostre menti, penso anche più della mia, sappiano elaborare  questo che è un dato di fatto, che deve aiutare il futuro, perchè mister Conte ha detto una cosa molto giusta: qui bisogna superare il personalismo, qui c’è un problema grosso come una casa, che al di là delle fazioni e delle bandiere bisogna aiutare a risolvere”.

AVV. GIULIA BONGIORNO: “Ovviamente, siamo poi a disposizione per rispondere ad eventuali vostre richieste di approfondimento. Voglio essere chiara su un punto: nessuno di noi aveva in animo di fare questo intervento. io avevo finalmente portato mio figlio a Mondello, infatti ero convinta che avrei avuto qualche giorno di vacanza. Purtroppo temo…. io che di solito sono una persona che cerca veramente di evitare nel limite del possibile di criticare i giudici…io in politica passo per quella che difende sempre i giudici, magari troppo i giudici. Io dico questo: il sistema di giustizia sportiva ha una serie di sbavature, tantissime sbavature. I giudici sono persone che giudicano altri uomini. Quello che viene contestato ad Antonio Conte è una violazione comunque di un codice sportivo, non certo qualcosa che integra il reato in sede penale. Quell’omessa denuncia ovviamente è zero in sede penale. Allora se noi contestiamo a un allenatore, che non credo sia l’ultimo degli arrivati, una semplice violazione di condotte sportive, credo che chi fa queste contestazioni e chi lo deve giudicare, deve poi attenersi rigorosamente a quelle regole. Credo che sia essenzia, a) per chi subisce poi una sentenza di condanna. Perchè vedete, oggi a me veniva difficile parlare con Conte. Quindi anche per emettere delle sentenze di condanna, è necessario per prima cosa essere totalmente rispettosi del sistema anche di giustizia sportiva. Diciamo che io non ho apprezzato tantissimo di avere una notifica delle motivazioni in diretta radio. Diciamo che io avrei preferito poter leggere le motivazioni insieme al mio assistito, insieme ai miei colleghi. Diciamo che nel momento in cui escono via radio le motivazioni di una sentenza prese in camera di Consiglio, a quel punto si capisce perchè Conte dice ‘voglio fare la conferenza stampa’. Allora non vorrei domani leggere ‘che stile la Juve’ o ‘che stile Conte’. Perchè io a quest’ora sarei a Mondello, se non ci avessero tirato per i capelli qui. Quindi il primo invito che io farei a tutti è che tutti ci dobbiamo attenere alle regole, tutti dobbiamo capire che un soggetto che viene accusato e chiamato a rispondere di violazioni sportive, ha il diritto di pretendere che tutti le rispettino. Non siamo qui ovviamente per fare delle arrighe, ma delle semplici considerazioni. La prima considerazione che a me viene è questa”.

Redazione Sportiva