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CALCIO. La LEGA replica: “Club motore del calcio. ABETE è ingeneroso”

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Marco Iaria) – Beretta: “Le società danno il massimo appoggio alla Nazionale. Consiglio Figc con la A al 12%: le riforme non dipendono da noi”…

 

Presidente Maurizio Beretta, ha visto l’entrata a gamba tesa di Abete sulla Lega? 

“L’ho trovata ingenerosa e inopportuna, nel giorno delle celebrazioni per un secondo posto europeo che rappresenta un traguardo importante”.

Il presidente federale dice che la Lega ha un ruolo insignificante.
“Non mi pare. La Lega di A riveste un ruolo centrale nella promozione del calcio italiano, organizzando competizioni che hanno milioni di telespettatori ogni domenica e boom di ascolti come la Tim Cup. E dal punto di vista delle risorse assicura una mutualità del 10% dei proventi televisivi, qualcosa come 100 milioni all’anno devoluti alle altre componenti”.

Non è una novità che i club siano poco sensibili alle sorti azzurre. Basta ripescare negli archivi le frasi di De Laurentiis: “La Nazionale non ci ostacoli”.
“Nessuna avversione da parte nostra. I club italiani fanno tutto quello che è nelle loro possibilità per supportare la Nazionale, che nel 2011-12 ha avuto a disposizione i giocatori per oltre 70 giorni. Sugli stage, non appena il discorso era stato affrontato in modo collaborativo, avevamo trovato una data, poi saltata per lo stop dovuto alla tragedia di Morosini. La disponibilità dei club di A è la stessa di quella delle altre leghe europee, compatibilmente col calendario internazionale. Per di più, in Spagna hanno chiuso la stagione una settimana dopo di noi, con la finale di Copa del Rey: non mi pare che il team di Del Bosque ne abbia sofferto”.

All’interno della stessa Lega di A ci si lamenta del fatto che negli ultimi tempi avete trascurato la politica sportiva, le riforme. Proprio nulla da rimproverarvi?
“Su tutti i temi che sono stati all’ordine del giorno la Lega non ha mai fatto mancare il proprio contributo. Se la Lega avesse la bacchetta magica le si potrebbe imputare qualcosa. Ma siccome qualsiasi decisione in consiglio federale passa attraverso maggioranze qualificate, è difficile prendersela con chi come noi pesa solo per il 12%. Qualunque riforma ha bisogno di una condivisione molto, molto larga. Non è un problema della singola componente, ma del sistema”.

Cosa pensate delle squadre B proposte da Albertini e Prandelli?
“Possono esserci seconde squadre, possono esserci minori vincoli sulle partecipazioni societarie. Ognuna di queste idee ha sostenitori e detrattori all’interno del consiglio federale. Se questo tema rappresenta una priorità, lo si metta sul tavolo e ci si confronti chiaramente”.

Dopo il fallimento in Sudafrica ci si aspettava una svolta. La Lega, che dovrebbe essere la guida del calcio italiano, ha fatto solo da spettatrice all’inconcludenza istituzionale?
“Nel 2010 si decisero tre cose: la riduzione da due a un extracomunitario, che noi contestammo; la trasformazione del Club Italia affidato ad Albertini, che ha fatto bene il suo lavoro; la nomina di Roberto Baggio a presidente del settore tecnico Figc per un rilancio dei vivai. Pochi mesi fa ci è stata presentata un’ipotesi di progetto dall’entourage di Baggio, vedremo se verrà finanziato…”.

Redazione Sportiva