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LA NUOVA ROMA DI ZEMAN. Quando il centrocampista diventa goleador

(Getty Images)

ZEMAN E I GOL DAL CENTROCAMPO – E’ tornata ‘Zemanlandia‘. Dopo 13 anni i tifosi giallorossi potranno tornare a godersi il 4-3-3 tutto calcio e spettacolo del tecnico boemo. Uno stile di gioco che notoriamente porta i tre interpreti offensivi a segnare caterve di gol. Ma nel disegno tattico del boemo trovano spazio anche i centrocampisti. Anzi, statisticamente uno dei tre di centrocampo dello scacchiere zemaniano riesce sempre a mettere a segno un numero significativo di reti.

CON ZEMAN CENTROCAMPISTI GOLEADOR – A confermarlo sono i dati. Partiamo da una considerazione preliminare che riguarda le indicazioni che il boemo dà ai suoi mediani: detto che il centrocampista centrale ha il compito di far girare la manovra della squadra, un ruolo importante nella fase offensiva viene ricoperto dalla mezzala. Continue verticalizzazioni e inserimenti nello spazio rappresentano il suo leit motiv. Ma è l’intera catena laterale (terzino-mezzala-ala) a rappresentare il fulcro del gioco offensivo di Zeman: i loro movimenti coordinati sono altamente organizzati allo scopo di crearsi spazio a vicenda con l’obiettivo di avanzare verso la porta avversaria per il gol. Le ali e la punta centrale sono sempre pronte ad attaccare la profondità per ricevere il “filtrante” del compagno. Il centrocampista laterale nello scacchiere di Zeman deve essere sempre pronto ai tagli in verticale di secondo tempo, aventi lo scopo di occupare la posizione lasciata libera dall’ala e fornire una soluzione ulteriore al possessore di palla. E qui entra in gioco la capacità di inserimento del singolo centrocampista.

DA SHALIMOV A CASCIONE – Come accennato in precedenza, analizzando i numeri delle sue squadre, il dato che risalta all’occhio (oltre al cospicuo bottino dei tre attaccanti, che si attesta sempre tra i 40 e i 60 gol) è la costante presenza di un “centrocampista goleador”. Il miglior interprete del ruolo fu Igor Shalimov che, con la maglia del Foggia nel ’91/92, mise a segno 9 reti. Foggia fu il teatro dove Zeman fece conoscere a tutta Italia la sua mostruosa “macchina da gol” e, negli anni successivi, a raccogliere il testimone del russo furono Bresciani (6 gol, 1992/93) e Stroppa (8 gol, 1993/94). Anche l’esperienza romana, prima alla Lazio e poi alla Roma, conferma questo trend: Fuser in tre stagioni con il boemo mise a segno 15 gol (top score fu il campionato 1995/96 con 6 marcature, trono condiviso a metà con Aaron Winter). Anche lo score di Nedved nella campionato 1996/97 suffraga la nostra tesi: sono 7 le reti messe a segno dalla ‘Furia ceca’. Nel bienno giallorosso invece due giocatori si sono spartiti equamente la corona di centrocampista-goleador: Gigi Di Biagio (7 gol nel 1997/98, 4 nel 1998/99) e Eusebio Di Francesco (4 gol nel nel 1997/98, 8 nel 1998/99). Per concludere, soffermandoci solo sulle sue esperienze italiane, sono da segnalare altri due giocatori: Samuele Dalla Bona, autore di 6 reti nel 2004/05 con il Lecce, e Emmanuel Cascione che ha realizzato lo stesso numero di gol quest’anno con il Pescara.

E’ IL TURNO DI DE ROSSI? – Negli ultimi giorni hanno fatto molto discutere le dichiarazioni di Zeman durante la conferenza di presentazione in riferimento a Daniele De Rossi: “Per me è un centrocampista. Per fare il regista ci vogliono altre doti”. Parole che lasciano intendere quale sarà la collocazione tattica di ‘Capitan Futuro’, ossia mezzala destra o sinistra. Un ruolo che ricopre già nella Nazionale di Prandelli (il ct fa giocare Pirlo davanti alla difesa) e nel quale ha dimostrato di sapersi inserire molto bene in area di rigore. De Rossi ha sempre avuto il vizio del gol, (due stagioni su tutte: nel 2005/06 mise a referto 6 reti, si migliorò nel 2009/10 dove realizzò 7 gol) e ad oggi sono 33 le sue marcature nella massima serie. Lo scorso anno Luis Enrique lo faceva giocare lontanissimo dalla porta e nonostante tutto Daniele è riuscito a mettere a segno 4 gol. Chissà che Zeman non abbia pronunciato quelle parole proprio per sfruttare le sue qualità in zona-gol. A fine stagione vedremo se questa idea raccoglierà i suoi frutti, ma il quesito ‘De Rossi regista basso o mezzala di movimento‘, c’è da giurarci, impazzerà per tutta l’estate. L’intuizione del boemo sarà giusta? Ai posteri l’ardua sentenza…

Daniele Gargiulo

Redazione Sportiva