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CALCIOSCOMMESSE. Tutti all’attacco di GERVASONI: “E’ un bugiardo”

RASSEGNA STAMPA – LA GAZZETTA DELLO SPORT – (Roberto Pelucchi) – Gli avvocati si scagliano contro il ‘pentito’. Il Novara: “Ci siamo persino autodenunciati”…

 

Più che a un processo sportivo sembra di stare sul cantiere di una demolizione di palazzi, con la p minuscola e maiuscola. Gli avvocati stanno provando, uno dopo l’altro, a sbriciolare la credibilità di Gervasoni e, di conseguenza, a scalfire il teorema accusatorio messo insieme dal procuratore federale.

Ma quale pentito. Chi ha attaccato a testa bassa, sputando un rospo rimasto in gola per un anno, è stato Eduardo Chiacchio, che la scorsa estate difendeva Micolucci, grande accusatore del difensore: “Gervasoni non è un vero pentito, di quelli limpidi, seri, che parlano spontaneamente. Io non ho dimenticato il lungo intervento del suo avvocato, tutto mirato a calunniare Micolucci. Gervasoni non disse una parola, ha cominciato a confessare dopo l’arresto”. Anche gli avvocati dei giocatori del Novara coinvolti (Ventola, Shala, Fontana) hanno impostato le loro arringhe facendo emergere le contraddizioni del ‘Gerva’. “E’ l’unico che parla di Ventola per Chievo-Novara di Coppa Italia — ha detto Mariella Micheletti —. Prima ‘presume’ ci sia il suo coinvolgimento, poi ha la certezza e ottiene i domiciliari. Dice che Ventola ha incontrato Ilievski, ma poi i soldi chissà perché li prende Shala, e che il Novara è stato nel solito albergo, mentre ci è stato soltanto quella volta. Dove è l’attendibilità ‘intrinseca’ di un soggetto che in tre interrogatori ricorda ogni volta qualcosa di nuovo?”. Gianluca Guerrasio, difensore di Shala, si è spinto oltre. “Ricordo di avere appreso — racconta Gervasoni al gip Salviniche gli slavi si incontrarono con Ventola nell’albergo e consegnarono a un albanese che giocava nel Novara (ora che me ne fate il nome confermo, dovrebbe trattarsi dell’albanese Shala) la somma di circa 150 mila euro che gli stessi divisero anche con altri giocatori, tra i quali il portiere Fontana”. “Peccato — ha detto Guerrasioche Shala non sia albanese. E’ di origine kosovara e di nazionalità svizzera. Gervasoni non ricordava il nome, gli è stato suggerito con una domanda suggestiva, anzi, nociva”. E ha concluso: “Non facciamo di Shala un altro caso Tortora”.
Noi denunciamo. C’è stato anche l’intervento dell’a.d. del Novara, Massimo De Salvo, che non ha ridicolizzato come altri la responsabilità oggettiva (“Le regole ci sono, si applicano e si accettano”), ma ha spiegato alla Disciplinare come la società, dal 2006 in avanti, abbia sempre alzato il livello di attenzione, anche istituendo un codice antifrode: “Ci siamo affidati a Federbet per monitorare ogni partita del Novara. Su dodici controllate nel girone di ritorno, ce n’è stata una anomala (Napoli-Novara, ndr) e l’abbiamo subito denunciata alla Procura federale”. Proprio questa attività preventiva è stata utilizzata dall’avvocato Cesare Di Cintio per far valere le ragioni del Novara: “Una società che vuole un calcio etico e pulito”. Pesante l’attacco alla Procura federale da parte di Flavia Tortorella, legale di Nicco (ex Pescara): “Questo è un posto nel quale dovrebbe essere insegnata la lealtà. Bene, io ricordo la pacca sulla spalla che un procuratore diede a questo ragazzino, dicendogli di non preoccuparsi che non avrebbe rischiato neanche l’omessa denuncia. Lui ha detto tutta la verità e voi l’avete ripagato con la richiesta di tre anni di squalifica”.

Redazione Sportiva