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CALCIOSCOMMESSE. LECCE: “Totalmente estranei ai fatti, non ci sono prove per la gara con la Lazio, solo le dichiarazioni di Gervasoni”

La società salentina risponde con una dura nota sul proprio sito ufficiale riguardo al proprio coinvolgimento nel calcioscommesse…

(Getty Images)

Il Lecce si fa sentire. La società salentina risponde alle accuse della Procura di Cremona che vedrebbe i giallorossi coinvolti nel match con la Lazo secondo le accuse di Carlo Gervasoni, pentito che avrebbe, con le sue dichiarazione, dato il là al nuovo filone d’inchiesta. Secondo il Lecce non ci sarebbero prove riguardo questa gara se non le rivelazioni dell’ex difensore del Piacenza.

Ecco il comunicato dal sito ufficiale della società pugliese:

“L’U.S. Lecce S.p.A. – tirata in ballo nella vicenda del c.d. “calcioscommesse” su cui sta indagando la Procura di Cremona (senza aver ricevuto alcun atto formale da parte delle Autorità procedenti, ma solo per citazioni nella conferenza stampa) -, nel ribadire la propria assoluta estraneità ai fatti, conferma la fiducia incondizionata nella Magistratura inquirente, sia ordinaria che sportiva, delle cui determinazioni resta in attesa.
Peraltro, dalla lettura dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare (emessa nell’ambito del su detto procedimento) non emergono elementi di prova degni di nota a carico di tesserati della società – con riferimento alla partita incriminata Lecce-Lazio -, se non la dichiarazione de relato (quindi senza una conoscenza diretta dei fatti) di Gervasoni non suffragata da alcun riscontro probatorio, e che coinvolgerebbe solo due calciatori leccesi (di cui uno entrato in campo a partita iniziata per sostituire un compagno, mentre un altro calciatore, che pure si ritiene coinvolto, non ha proprio preso parte alla gara in quanto infortunato). Nella stessa ordinanza si parla della Lazio “quale logica favorita dell’incontro”. Per Brescia-Lecce non vi sono neanche quei pochi insignificanti elementi.
Come nessun elemento vi è a carico della dirigenza dell’US Lecce dell’epoca (pure citata nella conferenza stampa e da qualche organo di stampa), anche perchè non si comprende perché mai avrebbe dovuto prendere parte ad una combine per una gara che non aveva più alcun valore per il campionato della squadra.
Fino all’accertamento in via definitiva delle eventuali responsabilità di ciascuno (allo stato non è dato sapere neanche se i calciatori del Lecce siano iscritti nel registro degli indagati), resiste nel nostro ordinamento la presunzione di innocenza e il diritto di difesa da esercitarsi nelle opportune sedi e , pertanto, allo stato attuale appare ingiusta qualsiasi condanna mediatica”.

Redazione Sportiva