FINALE+CHAMPIONS.+Robben%3A+%26%238220%3BE%26%238217%3B+la+gara+della+vita%26%238221%3B.+Ribery%3A+%26%238220%3BSe+moriremo+dando+tutto%2C+allora+cos%C3%AC+sia%26%238221%3B
portnewseu
/2012/05/17/finale-champions-robben-e-la-gara-della-vita-ribery-se-moriremo-dando-tutto-allora-cosi-sia/amp/

FINALE CHAMPIONS. Robben: “E’ la gara della vita”. Ribery: “Se moriremo dando tutto, allora così sia”

Bayern e Chelsea sono pronte a darsi battaglia a Monaco, dopo diverse cocenti esperienze in finale di Champions. Le dichiarazioni dei panzer tedeschi

(getty images)

La Champions League è per il Bayern Monaco quasi lo stesso sogno che fino a due anni fa era per l’Inter. Di sette finali per salire sul tetto d’Europa i bavaresi ne hanno vinte quattro, l’ultima però undici anni fa. Una finale speciale che Arjen ROBBEN definisce «il match della vita». Due anni fa i tedeschi finirono in lacrime nella finale di Madrid contro l’Inter di Mourinho e del “Principe” Milito, autore di una doppietta al Bernabeu. «È ora di vincere. Bisogna vincere la Champions League una volta nella vita» ha continuato l’attaccante olandese. Laddove due anni fa non riuscì il “maestro” Hiddink potrebbe riuscire quest’anno Jupp Heynckes, profeta in patria: imparagonabile il confronto con Di Matteo. Per uno come l’olandese, che in carriera ha vinto scudetti dappertutto (Spagna, Germaniam, Inghilterra e Olanda), la Champions è il sogno più bello e sospirato. Anche per Ribery c’e più di un motivo per vincere: lui che due anni fa non potè giocare a Madrid per squalifica. «Ho 29 anni e un’esperienza così non capita tutti gli anni» ammette, e lo slogan del Bayern sciorinato sulla sua t-shirt rossa si adatta bene alla sua fama di inguaribile guascone: Mia san Mia (siamo quelli che siamo). «È difficile conquistare una finale come questa vista la sua importanza. Dobbiamo dare tutto quello che abbiamo e fare di tutto e se alla fine saremo morti allora così sia». Se il Bayern ha il dente avvelenato per le tante occasioni Champions perdute, figurarsi il Chelsea, che la coppa non l’ha mai sollevata e ancora brucia la semifinale maledetta di due anni fa, dove il Barcellona del ‘tripletè riuscì a vincere per il rotto della cuffia grazie alle sviste madornali dell’arbitro norvegese Ovrebo. Insomma, da una finale che sa di rivalsa per entrambe le squadre potrebbe nascere un grande spettacolo.

Redazione Sportiva