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Juve, la battaglia delle tre stelle

IL CORRIERE DELLO SPORT. (A. Barillà) In sede, allo stadio, ovunque: insegne e scudetti con il fatidico numero 30…

(GETTY IMAGES)

Sfida provocatoria o rivendicazione orgogliosa: prospettive differenti che non ammettono mediazioni. La Juventus, di sicuro, non vacilla nelle sue certezze: ignora le sentenze di Calciopoli, lamentando disparità di trattamento, e sbandiera trenta scudetti perché «sul campo nessuno ce li toglie». Sbandierare non è verbo casuale, basta leggere il messaggio apparso ieri sul sito ufficiale bianconero: «Se vi capita di passare dalle parti di corso Galileo Ferraris a Torino, quando arrivate al numero civico 32, alzate lo sguardo al cielo. E ammiratela. Da questa mattina, sventola la bandiera più bella!». E’ l’indirizzo della sede e riserva una prima sorpresa, aspettando quella sulle maglie annunciata dal presidente Andrea Agnelli. Dal balcone al secondo piano scivola un enorme vessilo bianco: c’è stampato sopra lo scudetto tricolore con lo stemma della società e il 30 in evidenza, sormontato dalle tre stelle che tanto fanno discutere. Anche a Vinovo, dove sono accorsi 1500 bambini, la festa continua con la scritta Campioni d’Italia e il numero 30 che è ovunque dalla Jeep di DE CEGLIE alle aiuole. Sulle tre stelle si è espresso in serata al Tg1 anche Abete: «Se sarà posto un problema dal punto di vista ufficiale sarà data una risposta da parte di una federazione che è e deve essere attenta al sistema delle regole su cui si basa qualunque capacità del nostro mondo di andare avanti».

Redazione Sportiva