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L’Olimpico riabbraccia ZARATE. Toccata e fuga o torna per restare? Il futuro di MAURITO, tra PAZZINI e DESTRO

L’Olimpico riabbraccia ZARATE. Toccata e fuga o torna per restare? Il futuro di Maurito, tra Pazzini e Destro

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Mauro Zàrate, il ritorno. La storia infinita tra la Lazio è il giocatore argentino sta per vivere di un nuovo, appassionante, episodio. Domenica sera Maurito riabbraccerà lo Stadio Olimpico, ma questa volta lo farà con indosso un’altra maglia e sarà la sua prima volta. Sarà la prima volta anche per i tifosi biancocelesti, che accoglieranno colui che in tre stagioni si era ritagliato un posto importante nel cuore dei Laziali e che ora tornerà da ex e da rivale nella corsa al terzo posto. Già, perché Zàrate ora è tornato a giocare: dopo una stagione travagliata, che lui stesso ha definito deludente, si è fatto spazio nella nuova Inter di Andrea Stramaccioni e nelle ultime uscite della squadra nerazzurra è sceso in campo con una continuità che non aveva mai avuto con Gasperini prima e con Ranieri poi. Una continuità che ha portato l’ex tecnico della Primavera dell’Inter a pensare di poter puntare su di lui anche in futuro.

Tuttavia, come ha sempre ripetuto anche l’allenatore romano, non spetta a lui decidere sul destino dell’attaccante di proprietà della Lazio. C’è un accordo tra le due società, un accordo che prevede il pagamento di un riscatto da 15,5 milioni di euro da parte del club di Massimo Moratti, un accordo che l’allenatore nerazzurro non sembra intenzionato a pagare. E’ vero, a Stramaccioni piace Maurito, ma quest’ultimo mese giocato a buoni livelli non è sufficiente per meritarsi il riscatto da parte del patron della società milanese, che vorrebbe convincere Claudio Lotito ad abbassare le pretese. Ma si sa, il numero uno biancoceleste non è avvezzo a sottostare alle altrui pretese e difficilmente accetterà un conguaglio minore, visto anche che per l’argentino ha compiuto lo sforzo economico più oneroso della sua avventura nella Capitale.
Moratti, quindi, potrebbe tentare di inserire nell’affare una contropartita tecnica, magari quel Gianpaolo Pazzini che non convince del tutto Stramaccioni e che potrebbe invece risorgere a Roma. Tuttavia, la Lazio non sembra essere pienamente convinta dell’attaccante ex Sampdoria e vorrebbe puntare, piuttosto, su un giovane che in questa stagione ha dimostrato di non essere più una promessa, ma una certezza: Mattia Destro. E qui, torna in gioco l’Inter, perché la punta classe 91, attualmente in forza al Siena (con la maglia bianconera ha segnato tre gol alla Lazio quest’anno), è di proprietà del club nerazzurro e al momento sembra impensabile che la società di Moratti, intenzionata a puntare sul progetto giovani di Stramaccioni, possa lasciarsi sfuggire il talento di Ascoli Piceno.
Insomma, è un valzer di punte del quale si comincerà a parlare dal 14 maggio, quando sia Lazio che Inter sapranno che ne sarà della loro prossima stagione e quando, magari, la società biancoceleste avrà deciso quale sarà la sua futura guida tecnica. Certo è che, se dovesse rimanere Edy Reja, un ritorno di Mauro Zàrate nella Capitale è poco ipotizzabile e, se anche non dovesse rimanere a Milano, il giocatore argentino dovrà trovare una sistemazione altrove. Intanto, il pensiero è alla partita di domenica sera allo Stadio Olimpico, a quel terzo posto da conquistare con un orecchio a Catania e a quell’abbraccio con Maurito che, comunque vada, segnerà l’inizio di un nuovo episodio di una storia infinita.
Linda Borgioni

Redazione Sportiva