Il neo tecnico viola ha parlato anche della risa del suo predecessore con il serbo…
Il neo tecnico della Fiorentina Vincenzo Guerini (anche se per solo due partite) ha ricordato Delio Rossi e indicato nel possibile eccesso di stress la causa di quanto accaduto mercoledì sera tra Rossi e Ljajic. «Credo che indubbiamente una reazione come quella di Rossi sia dovuta anche allo stress. Anche Sacchi, il numero uno degli allenatori, ad un certo punto mollò per lo stress mentale. Però parliamone il meno possibile, un amico mi ha detto che ne hanno parlato addirittura in Sud Africa, quindi. Nessuno si aspettava una reazione così. La società ha reagito nella maniera migliore. Può succedere, ma non deve essere un gesto lecito e passabile. La squadra è rimasta scossa da quello che è successo, ne risente ed è combattuta. Stamani abbiamo fatto allenamento. Tutta la società ci è vicino. Adesso però serve prima di tutto fare un punto per salvarsi. In questo momento conta solo salvare la Fiorentina».
Il nuovo allenatore viola ha poi criticato i commenti di alcuni colleghi sulla vicenda: «Capisco la reazione della tifoseria, ma non di certi colleghi addetti ai lavori. Sta passando un messaggio sbagliato: che i fatti di Genoa, Roma, ecc… siano scusabili. Qui se un giorno uno si alza e dà un cazzotto al presidente o ad un giornalista rischia di diventare una cosa normale. Non deve essere assolutamente così. Siamo noi i primi addetti ai lavori a doverci dare una regolata. Non può essere tutto lecito. Sia con Mihajlovic che con Rossi ho avuto un ottimo rapporto, di cui sono orgoglioso. Una cosa mi ha dato noia: si è detto, e scritto, che sono stati lasciati soli. Io gli ho vissuto 24 ore al giorno vicino. La società ugualmente. Non riesco a capire cosa significa lasciato solo. Ogni cosa di cui avessero bisogno, eravamo a disposizione, facendolo con piacere e col sorriso».