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CORRIERE DELLO SPORT. Talismano Hernanes, quando segna è vittoria

E’ il talismano della Lazio, quando segna si vince sempre. E’ a quota 8 reti in campionato, punta al record (11 gol) firmato l’anno scorso. Studia chimica e storia, non si separa mai dall’iPad, è curiosissimo. Il giorno prima del derby era in collegamento via cam con la sua famiglia, insieme alla moglie aiutava i figlioletti a fare i compiti. E poi è goloso, assaggia tutto, per sua fortuna ha un metabolismo veloce, brucia le calorie, altrimenti sarebbero guai. Ne studia tante il Profeta Hernanes e sogna in grande: «Quest’anno siamo più forti, nello scorso campionato soffrivamo nelle gare decisive, non portavamo a casa il risultato, adesso accade il contrario. Vinciamo ed è molto importante, sono soddisfatto della squadra» .

Ha bucato per la terza volta la porta della Roma, ha segnato sempre su rigore. Avrebbe potuto centrare la doppietta, ma Juan l’ha anticipato al momento del tiro: «E’ vero, è vero, potevo segnare di più, per fortuna alla fine abbiamo vinto. Se non ce l’avessimo fatta per me sarebbe stato un macello» , ha confessato ieri. Quel gol mangiato sarebbe diventato un rimpianto enorme: «Ho capito che avremmo vinto quando Totti ha colpito di testa e il pallone è andato fuori di poco. A quel punto ho detto “è fatta”. Lì è nata la convinzione» . Hernanes non si ferma, vuole dare di più: «Ci sono degli aspetti da migliorare e devo farlo, è una mia sfida, voglia fare meglio, voglio fare altre cose. Sta crescendo tutta la squadra e ne sono felice» .

Si è divertito Hernanes, ha svelato il retroscena legato al cambio con Diakitè. Era rimasto in campo, non voleva uscire? «Ho visto il numero 8 sul tabellone, ma Diakitè era già in campo, non ho capito cosa fosse successo, pensavo fosse uno sbaglio, è stato divertente. Il quarto uomo aveva visto uscire Scaloni, ma era stato espulso, e ha detto a Diakitè “vai, vai, vai”» .

Redazione Sportiva