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FIORENTINA. Rossi: “Non fisso obiettivi, sono contento di guidare questa piazza appassionante”

FIORENTINA. Rossi: “Non fisso obiettivi, sono contento di guidare questa piazza appassionante”

Il nuovo mister viola si presenta in conferenza stampa

(getty images)

Delio Rossi è il nuovo tecnico della Fiorentina. Il mister si presenta in conferenza stampa per aprire il suo ciclo in viola: “Credo in una squadra organizzata, poi non so se questa è cultura zemaniana. Ogni allenatore è sè stesso, io non sono Zeman. La vita dei giocatori fuori dal campo? Io do grande importanza alla vita, seppure non faccia il poliziotto. Voglio giocatori che vivano per la squadra, non per me. Sotto questo aspetto non transigo. Se non vivono per la squadra e per il proprio lavoro non lo considero idoneo ad aiutare la squadra. Jovetic l’ho visto solo in tv, ma è il giocatore che più mi ha impressionato quest’anno. Non posso però dire altro perchè non l’ho mai allenato, non ci riesco, sarei troppo generico”.

Parla Corvino: “Quando un dirigente fa certe scelte non le cambi fino a quando non arriva un punto in cui non puoi fare a meno di vedere che qualcosa non funziona. Cambiare un tecnico non è nella mia cultura, in 35 anni è la seconda volta che mi succede. Quando ho scelto Mihajlovic pensavo fosse la scelta migliore, cosa che fino a giugno credevo. Rossi ne è testimone, a Lecce non l’ho cambiato dopo un pessimo girone d’andata e il nostro girone di ritorno mi ha dato ragione: è stato straordinario, abbiamo battuto tutte le squadre migliori. Con Mihajlovic sono convinto di aver scelto una persona che oggi ringrazio pubblicamente. Poi non siamo riusciti ad andare avanti per tanti motivi”.

La parola torna a Rossi: Non vado in tribuna a vedere le partite perché poi mi accostano alle squadra varie. La vedo dalla televisione per evitare poi di creare polemiche. Dove mi è sempre stato dato tempo sono sempre riuscito a dare un’anima e un gioco alla squadra. Ho un’idea di gioco, ma la devo verificare sul campo. Non può esistere una grande società senza un grande settore giovanile. Io ho fatto tutta la trafila da allenatore e penso che il futuro sia dei giovani. A me però non interessa buttare fumo negli occhi e lanciare qualche giovane ogni tanto, se lo lancerò sarà solo perché lo meritano. Non valuto i calciatori in base alla carte d’identità, per me i giocatori si dividono in bravi e non bravi”.

“Gli obiettivi non vanno dichiarati ma vanno centrati. Mi sono trovato due anni fa a perdere una Champions per un punto. E’ sciocco ora fissare un obiettivo, anche perché non ho ancora visto la squadra. Gli obiettivi si possono fissare solo in Primavera. Montolivo? A me le cose piace toccarle con mano, sono come San Tommaso. Se valuto in base a quello che ho sentito dire partirei con presupposti sbagliati. Valuterò tutti i calciatori in base a quello che daranno in allenamento e durante le partite”.

“Ho sentito sia Diego che Andrea Della Valle, mi ha fatto molto piacere anche il messaggio di benvenuto del Sindaco di Firenze. Io faccio e sono un allenatore, non vendo niente. L’unica cosa che posso vendere è la mia professionalità. Se s’è cambiato l’allenatore durante la stagione vuol dire che qualcosa non è andato benissimo. Fare promesse non è nel mio stile, so solo che darò tutto per portare in alto questa squadra”.

Il mio primo pensiero va alla dirigenza della Fiorentina che mi dà la possibilità di guidare la squadra in una piazza così appassionante. Ringrazio tutti per questa grande opportunità, è una sfida affascinante. Il secondo pensiero va a Sinisa Mihajlovic. Oltre all’esonero quello che può dare fastidio è non essere riusciti a portare a termine il proprio lavoro. Non siamo amici, siamo colleghi ma gli dico che solo chi non è caduto non sa cosa vuol dire rialzarsi”.

 

Redazione Sportiva