La Süper Lig della Turchia, il massimo campionato nazionale del Paese sul Bosforo, è diventata la vera Terra Promessa di molti campioni e allenatori della Serie A italiana. I veri motivi delle scelte
La sessione estiva del calciomercato 2024 è stata caratterizzata da una vera e propria fuga di calciatori e allenatori, militanti in Serie A, verso la Super Lig della Turchia. Basti pensare che quasi tutti i vincitori della classifica cannonieri del massimo campionato italiano degli ultimi undici campionati dalla stagione 2024-2025 giocheranno in riva al Mar Bosforo.
Vi giocheranno Ciro Immobile capocannoniere nel 2014, nel 2018, nel 2020 e nel 2022 approdato al Besiktas. VI scenderanno in campo Mauro Icardi, ormai un veterano del torneo essendo approdato al Galatasaray nel 2022, superbomber del 2015 e del 2018. Sarà ancora sui campi turchi Edin Dzeko, primo fra i cannonieri del 2017, dallo scorso anno al Fenerbahçe. E, notizia di questi giorni, giocherà nel campionato turco il campione del Napoli Victor Osimhen, il protagonista dello Scudetto del 2023 e capocannoniere con 26 reti nella stessa stagione.
Ma non è tutto. Nella Super Lig turca allenerà, dopo la parentesi a Roma, Josè Mourinho per non dimenticare vecchie conoscenza del nostro campionato come Amrabat, Mertens, Muslera, Sergio Oliveira, Rodrigo Becao e l’ex Pistolero Piatek
Da Mou ad Osimhen, la Turchia si fa ricca
Tutti nomi di alto livello, ancora più che integri e vogliosi di mettersi in mostra in un torneo che, a torto, viene considerato minore ma che ha numeri, impianti, tifosi e potenzialità per entrare nella Top Five dei tornei europei più evoluti.
Non è un caso se negli ultimi anni la lotta tra le tre big del torneo, Galatasaray, Fenerbahce e Besiktas si è fatta intensa e combattuta come in pochi altri campionati europei. Un fattore propedeutico a fare bene anche nella Coppe Europee.
I motivi delle scelte
Ma perché tanti campioni e allenatori passano dalla Serie A alla Super Lig? Il motivo è duplice. Da un lato ci sono società in grado di garantire ingaggi importanti. Il caso di Osimhen è il più eclatante. Il Galatasaray coprirà per intero, e senza grandi sforzi, l’ingaggio faraonico pattuito con il Napoli, 10 milioni netti fino al 30 giugno 2026 con tanto di clausola rescissoria da 130 milioni.
Il fattore che ne ha bloccato la cessione a titolo definitivo. Ma non solo. Il livello raggiunto dal calcio turco consente alla sue big di partecipare all’Europa League con grandi possibilità di giocarsela fino in fondo