Juve, non è finita: la Uefa può adottare la linea dura

Dopo il patteggiamento ufficializzato ieri con la Procura della Figc ha archiviato la “questione italiana”, ma ora lo spettro sanzioni non è finito

Massimiliano Allegri Juventus Uefa sanzioni
Massimiliano Allegri (Instagram)

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La prima parte è stata archiviata, ma la tempesta sulla Juventus non è ancora finita. Con il patteggiamento avvenuto ieri con la Procura della Figc e accettato dal Tribunale Federale, i bianconeri hanno chiuso la “questione italiana” sia pe quanto riguarda l’inchiesta plusvalenze sia per la questione stipendi. Penalizzazione di 10 punti in classifica confermata e multa da 718 mila euro. La Vecchia Signora rinuncia quindi a qualsiasi tipo di appello e ha accettato la punizione imposta. Tutto finito quindi? Neanche per sogno.

Juve, la Uefa vuole adottare la linea dura: si profila un anno senza coppe?

Juventus Uefa sanzioni
Juventus dimissioni Allegri (Instagram)

Ad ora la squadra di Allegri, al netto delle sanzioni, avrebbe conquistato un posto in Europa per la prossima stagione. L’attuale settimo posto garantirebbe l’accesso alla Conference League, ma con ancora una partita da giocare rimarrebbe aperto uno spiraglio anche per l’Europa League. Questo tutto in via ipotetica, però. Perché se è vero che con la giustizia italiana tutto è stato chiuso, così non è con l’Uefa. Il club è sotto inchiesta per violazione del Fair play. E lo spettro di sanzioni è ampio, dall’ammenda all’esclusione dalle coppe. La Juve è sotto inchiesta per il Fair play dal 1° dicembre. Nyon non può permettersi tempi lunghi: a fine agosto si giocano i playoff di Conference e ci sono i sorteggi delle coppe. E’ necessaria una decisione, per capire se sarà iscritta la Juve o subentrerà l’ottava della Serie A. E quindi si attende una sentenza entro metà giugno.

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La sanzione dipende da due fattori: l’entità dello sforamento e il dolo eventuale. In base a questi due punti varierà la pena. La forbice è ampia: si passa da una multa all’esclusione del club dalle coppe per un anno. Insomma, non resta che attendere qualche altra settimana.