Sfogo incredibile della tennista: “Ci odiano tutti”

Di pari passo all’Atp 1000 a Roma andrà in scena anche il torneo femminile Wta: l’anno scorso a trionfare fu la polacca Iga Swiatek

Sabalenka guerra Ucraina
(foto pixabay)

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Scattano oggi gli Internazionali d’Italia, il terzo Master 1000 su terra della stagione dopo quelli di Montecarlo e Madrid. Di pari passo all’Atp 1000 a Roma andrà in scena anche il torneo femminile Wta: l’anno scorso a trionfare fu la numero 1 Iga Swiatek. La polacca ha raggiunto la finale anche a Madrid, dove però è stata sconfitta dalla bielorussa Aryna Sabalenka, numero 2 del ranking, al termine di un match decisamente emozionante.

Sabalenka non ci sta: “Chi ci odiava, ci odia ancora: non cambierà mai”

Aryna Sabalenka
Aryna Sabalenka (Foto Instagram)

Entrambe sembrano poter essere le dominatrici del circuito anche nei prossimi tornei ed è possibile che ci siano diversi testa a testa nelle finali tra le due. Di certo la bielorussa ha cambiato marcia rispetto agli anni scorsi iniziando alla grande il 2023 con la conquista dell’Australian Open. Ora il suo obiettivo è quello di riconfermarsi sia a Roma che a Parigi per poter insidiare il primato del mondo alla polacca. “Diventare la numero 1 del mondo è il sogno che ho fin da bambina e cercherò in tutti i modi di raggiungerlo. Servirà tempo e lavoro ma voglio migliorarmi di giorno in giorno”, ha detto la tennista durante il media day a Roma.

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Sabalenka si è poi soffermata su una questione decisamente spinosa, ossia il rapporto che c’è con i tennisti di origine russa o anche bielorussa come lei con gli altri protagonisti del circuito, specialmente dopo l’ennesimo caso che ha visto coinvolti Shevchenko e Krutykh.

Chi prima ci odiava, se non altro per il paese da cui proveniamo, ci odia ancora. Questo non è cambiato e non credo che cambierà a causa della situazione attuale – ha spiegato -Sono felice che ci sia permesso di giocare, che la Wta stia facendo tutto il possibile per gestire la questione al meglio delle proprie capacità. Ho smesso di pensarci e ho iniziato a concentrarmi su me stessa, capisco che non ho fatto del male all’Ucraina, non è colpa mia, non è colpa degli atleti russi e bielorussi”.