Napoli Campione d’Italia, la festa è qui: città in delirio dopo 33 anni di attesa

Napoli Campione d’Italia, Spalletti e i suoi hanno finalmente conquistato il titolo: città in delirio dopo 33 anni di attesa.

Napoli tifosi scudetto
Napoli tifosi scudetto (Instagram)

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La gara contro l‘Udinese ha regalato la terza vittoria del titolo nazionale nella storia del club azzurro. Spalletti e i suoi hanno compiuto un’impresa incredibile che rimarrà negli annali del calcio italiano, visto che un margine così ampio sulle inseguitrici non si era praticamente mai visto. Nell’anno in cui i campionati sono stati rivoluzionati con il primo mondiale invernale nella storia, piazzato nel bel mezzo della stagione agonistica, non sono mancate le sorprese a 360° un po’ ovunque, con risultati sorprendenti e infortuni a ripetizione che hanno condizionato i cammini delle big nei vari campionati e nelle coppe.

Il Napoli, sotto questo punto di vista, è stato forse il più fortunato ma sicuramente il più bravo a gestire le forze e ad avere continuità, perché senza quest’ultima non sarebbe stato possibile vincere uno scudetto con un margine imperioso come questo: prima della sfida contro i friulani erano ben 15 i punti di differenza con la Lazio seconda, un’altra antagonista a sorpresa di uno scudetto che ben presto ha preso la via di Napoli dopo gli innumerevoli punti persi da tutte le big in corso d’opera.

Napoli Campione d’Italia, terzo scudetto della storia

 

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L’artefice di questo incredibile miracolo sportivo (che ha radici lontane, fin dalla prima opera di Sarri) è stato senza dubbio lui, uno dei tecnici italiani più bravi a proporre un calcio offensivo che si vede sempre più raramente in Italia: Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha fatto in modo di creare una macchina in grado di far strabuzzare gli occhi non solo in Italia ma soprattutto in Europa, vincendo e convincendo con un gioco votato all’attacco e con degli interpreti che hanno trovato il giusto contesto per esaltare le loro qualità: basti pensare a Kvaratskhelia, il sostituto di Insigne al quale sono bastate poche partite per entrare nel cuore della tifoseria. L’impatto dell’esterno d’attacco è stato devastante, nessuno si immaginava un giocatore simile che ben presto è diventato l’oro di Napoli e uno dei migliori giocatori europei nel suo ruolo.

Un altro interprete che ha dato la spallata decisiva è stato Osimhen, finalmente diventato bomber di razza e in grado di trascinare la squadra verso ambiziosi traguardi. Le squadre di Spalletti esaltano sempre la punta centrale, quest’anno è riuscito ad abbattere il muro delle 20 reti e ha ancora margine per allontanare Lautaro Martinez, in rampa di lancio per cercare di soffiargli il titolo di capocannoniere del torneo.

I due attaccanti sono stati senza dubbio coloro che hanno dato la spinta maggiore, ma è impossibile non sottolineare la ritrovata maturità e fiducia di Meret, la spinta, la carica e la qualità di capita Di Lorenzo, la sicurezza e la sorprendente continuità della coppia centrale difensiva Kim e Rrhamani, seguita dalla fisicità straripante di Anguissa, dall’intelligenza e l’impressionante crescita qualitativa di Lobotka, passando ai vari Mario Rui, Olivera, Zielinski, Elmas e Lozano che nonostante una stagione personale non esaltante hanno dato un contributo enorme alla causa per vincere questo titolo, ampiamente meritato e accolto con gioia in tutta Italia per aver finalmente spezzato il dominio delle milanesi e della Juventus.

Sassarese classe ’85, nato il 5 febbraio come illustri calciatori, madre natura ha pensato bene di relegarmi a semplice commentatore del calcio giocato. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti ODG della Sardegna dal 2017, sono fiero ed orgoglioso di essere nato e cresciuto in questa terra meravigliosa. Interista dalla nascita, vivo nel ricordo del mito di Ronaldo il Fenomeno e delle imprese titaniche del ‘Triplete’ degli idoli Mourinho, Sneijder e Milito. Innamorato del fantacalcio, dei viaggi e del giornalismo calcistico, Sportnews mi ha dato modo di rivalutare il declino della Serie A con occhi diversi. Allenatore di calcio (UEFA C) e di calcio a 5, svolgo i due lavori che amo con assoluta passione e con tanta voglia di emergere.