Esonero Inzaghi, può rimanere solo se batte il Benfica: nome clamoroso per il finale di stagione

Esonero Inzaghi, la società medita il cambio immediato della guida tecnica se uscirà contro il Benfica: chi può sostituirlo.  

Simone Inzaghi esonero
Simone Inzaghi esonero (screen Instagram)

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Il futuro di Inzaghi sembra ormai scritto: a fine stagione si cambia, forse anche prima. La sconfitta contro la Fiorentina cambia le carte in tavola e ora la questione si fa davvero seria: attualmente al terzo posto, è già stata scavalcata dalla Lazio e vede avvicinarsi pericolosamente Milan, Roma e Atalanta, senza dimenticare la Juventus che sta compiendo una clamorosa rimonta nonostante il -15. E la terza sconfitta nelle ultime 3 in campionato non lasciano tranquilla la società, pronta a cambiare immediatamente se la situazione non dovesse essere ribaltata in tempi brevissimi.

Che qualcosa non va nello spogliatoio dell‘Inter sembra ormai assodato da tempo: i litigi e i nervosismi in campo e il gioco che latita sono punti a sfavore che durano ormai da troppo tempo; ora sembra evidente che la squadra si stia spaccando, con un gruppo che non sembra più credere nell’allenatore e un altro che va avanti per inerzia ma senza una reale convinzione, denotando dunque una mancata unità d’intenti che era diventata un punto di forza dell’Inter del passato.

Esonero Inzaghi, folle idea per il finale di campionato

 

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Se la sconfitta contro lo Spezia poteva rappresenta il classico incidente di percorso, la prestazione offerta contro la Juventus ha confermato i dubbi, confermati oggi contro la Fiorentina: la squadra non va, fa fatica ad imporsi e a fare gol e soprattutto il modus operandi sembra sempre lo stesso, rimarcando una mancanza di alternative e soluzioni che fa riflettere, soprattutto alla luce dell’ingresso in campo di Bellanova e Asllani, due giovani che in pochi minuti hanno dimostrato di avere voglia e ambizione di imporsi, dando una ventata di novità e di orgoglio in un match che ha dato l’impressione di vedere una squadra confusionaria e poco lucida sotto porta. Proprio sul tema dei giovani si fanno diversi interrogativi, poiché sono stati proposti pochissimo dal tecnico che continua ad affidarsi a giocatori che da troppo tempo stanno deludendo.

In attesa di riscrivere il futuro a giugno con un big da scegliere tra De Zerbi, Sarri, Conte, Simeone e la possibile suggestione Julian Nagelsmann, Marotta e Zhang riflettono sul presente perché sarebbe impensabile non qualificarsi per la Champions: la concorrenza è agguerrita e non si possono più perdere punti. Se Inzaghi non raggiungerà le semifinali di Champions (dando dunque nuove motivazioni e creare aspettative impensabili in questo momento) andrà via subito, poiché la stagione nerazzurra sarebbe definitivamente compromessa e dimostrerebbe come non sia stato in grado di cambiare in corsa e ovviare ad un modulo e ad un atteggiamento che non sta pagando.

Per questo prende corpo l’idea clamorosa di affidare la squadra ad un traghettatore che sappia gestire e cambiare qualcosa per dare la scossa: in questo senso, potrebbe essere finalmente arrivato il momento di Walter Zenga, tecnico molto amato dai tifosi che coronerebbe il suo sogno di allenare l‘Inter, seppur per qualche settimana. Il suo entusiasmo e la voglia di emergere con la sua squadra del cuore potrebbero aiutare l’Inter a superare gli ostacoli presenti attualmente nello spogliatoio e in campo. Forse un azzardo, ma è proprio questo che serve all’Inter per uscire da un impasse che sembra non avere fine con un leit motiv fin troppo abitudinario e controproducente.

Sassarese classe ’85, nato il 5 febbraio come illustri calciatori, madre natura ha pensato bene di relegarmi a semplice commentatore del calcio giocato. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti ODG della Sardegna dal 2017, sono fiero ed orgoglioso di essere nato e cresciuto in questa terra meravigliosa. Interista dalla nascita, vivo nel ricordo del mito di Ronaldo il Fenomeno e delle imprese titaniche del ‘Triplete’ degli idoli Mourinho, Sneijder e Milito. Innamorato del fantacalcio, dei viaggi e del giornalismo calcistico, Sportnews mi ha dato modo di rivalutare il declino della Serie A con occhi diversi. Allenatore di calcio (UEFA C) e di calcio a 5, svolgo i due lavori che amo con assoluta passione e con tanta voglia di emergere.