MotoGP, rivelazione shock sul motore Yamaha: cambia tutto, pazzesco

Dopo i 3 giorni di test sono gioie e dolori per la Yamaha, pronta la rivoluzione in vista delle prossime uscite a Portimao!

moto Yamaha
moto Yamaha (foto instagram)

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La Yamaha YZR-M1 è uscita dalla tre giorni di test MotoGP a Sepang con un doppio volto, la velocità massima è migliorata, ma durante il time attack con la soft, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli sono stati più lenti di Luca Marini. Un insolita problematica con le gomme nuove e il serbatoio quasi vuoto che dovranno essere risolte nel prossimo test a Portimao perché mai come in questa stagione sarà importante essere veloci in qualifica e portare in campionato un problema come questo significherebbe dire addio al mondiale prima di iniziare.

Brutta gatta da pelare per Yamaha, con l’introduzione delle Sprint Race il “time attack” è un elemento fondamentale

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Come abbiamo detto prima le qualifiche sono diventate doppiamente importanti nella prossima stagione poiché determineranno la posizione di partenza sia nella “Sprint” che nella gara domenicale. Più che fondate quindi le preoccupazioni di Fabio Quartararo per la caduta della Yamaha nelle qualifiche. Anche il team manager, Massimo Meregalli, è rimasto interdetto dopo quanto verificatosi, spiegando che è stato impossibile terminare correttamente le qualifiche a Sepang ma che il team dovrà essere pronto per le prossime previste in Portogallo.

Il lato positivo è che il motore della Yamaha, spesso pietra dello scandalo del team, ha toccato una velocità massima di 335,4 km/h, solo 2 km/h dalla Ducati più veloce durante i 3 giorni di test. L’inconveniente con le gomme nuove potrebbe quindi essere stato solo un piccolo intralcio dovuto alla cattiva preparazione dei test che, molto probabilmente, sarà già risolto all’arrivo in Portogallo.

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Nonostante la debolezza attuale nel time attack, la Yamaha ha comunque molta fiducia per la stagione 2023, in particolare il suo direttore generale Lin Jarvis, che ha affermato come non si dovrebbero sopravvalutare i risultati di questo test e che una gara MotoGP non si vince con un “time attack” riuscito in un test invernale. La sfida dunque è stata lanciata e non resta che attendere un paio di settimane prima di vedere davvero cosa ci sarà da aspettarsi nel prossimo accesissimo mondiale.

Pubblicista da sempre amante dello sport, soprattutto delle sfaccettature meno evidenti che spesso vengono difficilmente trasmesse al grande pubblico. Il mio obiettivo è quello di trasferire la mia passione per lo sport agli altri, soprattutto accendendo un faro sui retroscena apparentemente insignificanti ma che, come spesso accade, regolano questo mondo particolare.