È avvenuto un nuovo confronto tra il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ed il suo allenatore, Maurizio Sarri. I due hanno discusso a lungo sulla situazione biancoceleste. Ecco cosa ne è emerso.
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La stagione della Lazio procede in modo altalenante: in Europa League i capitoloni non sono riusciti a passare alla fase successiva arrivando terzi in un girone abbastanza abbordabile e conseguentemente scalando in Conference League. Stessa storia in campionato: la squadra di Sarri alterna prestazioni magistrali sia in fase difensiva sia in fase offensiva a gare in cui avvengono dei blackout imprevedibili (Salernitana, Lecce, Empoli). Proprio su questa situazione si è basata la conversazione telefonica tra il presidente dei capitolini, Claudio Lotito ed il suo mister, Maurizio Sarri.
Lotito e la telefonata a Sarri: “Dovremo essere secondi”
Come riporta il Messaggero, Lotito è felice per il ritorno alla vittoria conseguita per 0-2 nell’ultima di campionato contro il Sassuolo. D’altro canto però si rammarica riguardo numerosi punti buttati al vento. Dichiara infatti “Come ho già detto in più di un discorso, dobbiamo credere al quarto posto. Oggi saremmo secondi se non avessimo buttato 10 punti per colpa dei blackout. Con la testa e lo spirito giusto, abbiamo subito battuto il Sassuolo“.
Il patron della Lazio non ha comunque preso bene le dichiarazioni di Sarri nel post-partita contro il Sassuolo. Il mister toscano infatti aveva messo le mani avanti rispetto ad una possibile qualificazione in Champions dicendo che non sarebbe un dramma clamoroso qualora non si riuscisse ad ottenere tale obiettivo.
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Proprio su questo discorso si è basata la telefonata tra i due che alla fine sono riusciti a chiarirsi. Sul discorso Champions, infatti Lotito afferma “Maurizio è un grande allenatore e un grande uomo di calcio, ma non va detto che il quarto posto sarebbe miracoloso perché abbiamo speso 60 milioni e preso 15 giocatori in un anno. Questo gruppo è forte e non devono esserci alibi per nessuno”.
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Tutto rientrato dunque nel giro di pochi giorni. Tutto starà nel vedere come si consacrerà la Lazio: come squadra attenta e cinica come quella vista contro il Sassuolo o quella fragile e senza idee vista contro il Lecce?
