Doping, qual è il farmaco che prendevano i calciatori all’epoca di Vialli

Dopo la morte di Gianluca Vialli sono stati sollevati dubbi sui farmaci presi all’epoca degli anni ’80 e ’90: molti giocatori sono intimoriti 

Gianluca Vialli doping
Gianluca Vialli (Instagram)

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La morte di Gianluca Vialli ha fatto scattare l’allarme nei giocatori dell’epoca dell’ex capitano della Juventus. In quel periodo praticamente tutte le società utilizzavano integratori e farmaci che potrebbero avere ripercussioni con il passare del tempo. Il primo ad aver installato il dubbio è stato il presidente della Lazio Claudio Lotito, seguito poi da due ex calciatori: Dino Baggio e Florin Raducioiu. Di fatto ai giocatori venivano iniettate flebo e gli stessi non erano a piena conoscenza di quello che gli veniva iniettato. Per questo la paura ha iniziato a serpeggiare tra gli ex campioni.

Il Micoren: che cos’è il farmaco utilizzato negli anni Ottanta?

 

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Negli anni Ottanta nel mondo dello sport e del calcio in particolare l’abuso di farmaci era all’ordine del giorno. A raccontarlo è stato Beppe Bergomi che in un convegno svoltosi pochi giorni fa riguardo al rapporto pericoloso tra sport e farmaci ha incitato i giovani sportivi ad evitare scorciatoie per raggiungere alcuni risultati. Lo stesso ex capitano dell’Inter ha ammesso che negli anni Ottanta i giocatori venivano esortati a prendere il Micoren, una sostanza utilizzata per “spezzare il fiato” (iniziare la partita al 100% della propria capacità polmonare), considerata all’epoca innocua e perfettamente legale, ma in seguito bandita in tutto il mondo a causa dei possibili rischi che comporta per la salute degli atleti.

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Ma che cos’è il Micoren? A dare una spiegazione dettagliata è Gianfranco Beltrani, specialista di medicina sportiva e consigliere nazionale della Federazione Medico Sportiva Italiana che afferma che un farmaco che migliora la respirazione, ma che presenta anche forti effetti collaterali, almeno a breve termine: vasocostrizione, tachicardia e problemi a livello cardiaco e cardiocircolatorio. Dal 1985 venne vietato il suo utilizzo: se ne assumevano dosi elevatissime e la sua storia oggi rimane legata ad alcuni degli scandali più famosi del calcio italiano. Come quello della Fiorentina del ’70-’76: nella rosa dei viola addirittura sei furono le morti premature e forse per colpa di farmaci assunti su consiglio della società, e per questo finita al centro di un processo, conclusosi però con l’archiviazione.

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Di certo la battaglia al doping non è vinta. Ogni anno la Federazione internazionale contro il doping aggiorna la lista delle sostanze vietate e quindi vengono subito cercati nuovi trattamenti considerati ancora legali. L’insegnamento che si deve dare ai giovani è quindi quello di Beppe Bergomi che ha sconsigliato vivamente ai ragazzi di cercare vie apparentemente più semplici per raggiungere i propri obiettivi.