Videogiochi, “crea dipendenza”: Il gioco che è stato vietato ai minori

I videogiochi sono assolutamente un’invenzione positiva dell’ultimo trentennio ma a volte possono causare problemi. Ad uno di questi è stata additata la nomea che “crea dipendenza”. Andiamo a scoprire di quale titolo stiamo parlando.

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Giocare ai videogiochi (foto da Canva)

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Non solo divertimento: i videogiochi migliorano le abilità cognitive degli utenti. Questa è la risposta data da molte ricerche su questi prodotti: essi infatti riescono a migliorare le funzioni mnemoniche, permettono di essere più produttivi nell’esecuzione di compiti giornalieri ed allenano i riflessi in maniera considerevole. Dunque se usati in modo corretto non possono che giovare alla nostra quotidianità. Quando però essi sfociano in ossessione, c’è un problema abbastanza vistoso. È il caso di un titolo famosissimo che sul sito del Comune di Torino è stato additato con la nomea del “crea dipendenza”. Scopriamo insieme a quale videogioco ci stiamo riferendo.

Videogiochi, “crea dipendenza”: Il gioco che è stato vietato ai minori

Anche se non siete videogiocatori abituali, ne avrete sentito parlare di Fortnite: il titolo di Epic Games che ha conquistato i cuori di milioni e milioni di utenti. Si tratta di uno sparatutto in terza persona in cui lo scopo è quello di eliminare gli altri giocatori e rimanere l’ultimo in vita su 100 in una mappa territorialmente varia.

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Fortnite per Nintendo Switch (foto di Erik Mclean da Pexels)

Il Comune di Torino sul proprio sito istituzionale ha bollato questo videogioco come potenzialmente dannoso per gli utenti in quanto possiede sofisticati meccanismi psicologici (la gratuità, i tornei competitivi, la possibilità di gioco di squadra con i propri amici) che possono portare ad una vera e propria dipendenza dal consumo. 

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Questa non è la prima volta che Fortnite viene messo in discussione. Infatti dopo le numerose lamentele pervenute per le mancate limitazioni al gioco per i minorenni, pare che il team di Epic Games abbia deciso di intervenire con controlli più stringenti. Ai giocatori infatti verrà chiesto di confermare la maggiore età più volte durante il gioco, bloccando gli account di chi non proverà di avere più di 18 anni.

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I minorenni comunque potranno continuare a giocare ma servirà il consenso dei genitori per non limitare l’account. Come in ogni cosa, gli abusi non vanno mai bene.