Intolleranze alimentari, cosa sono e come riconoscerle

Per la rubrica salute e benessere, addentriamoci nell’argomento delle intolleranze alimentari: andiamo dunque a scoprire cosa sono e come riconoscerle. 

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Intolleranza alimentare al lattosio (Canva)

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Con i termini “intolleranze alimentari” si intendono reazioni avverse all’ingerimento di cibo e alla sua metabolizzazioni per problematiche dell’organismo. Le intolleranze alimentari possono essere di due tipologie ben distinte:

  • Intolleranze enzimatiche: derivano da incapacità a metabolizzare alcune sostanze. Le più frequenti sono quelle al lattosio o al grano.
  • Intolleranze farmacologiche: si manifestano in individui che possiedono particolari reattività rispetto ad alcune molecole presenti in alcuni alimenti. Il caso più evidente ed assiduo è la reazione rispetto ad additivi immessi nel cibo.

Cosa differisce intolleranza e allergia? La differenza risiede nel tempo di reazione: nell’intolleranza l’effetto nocivo di un alimento non è immediato ma si verifica dopo un po’ di tempo mentre per l’allergia, scatta subito l’allarme e si deve intervenire tempestivamente per evitare danni ulteriori.

Intolleranze alimentari: cosa sono e come riconoscerle

Ma quali sono i sintomi principali che possono avvenire dopo aver ingerito un alimento a cui si è intolleranti? Si può avvertire flatulenza, cefalea, sinusite, stipsi, nausea, vomito, gas intestinali, dolori muscolari, gonfiore addominale, perdita o accumulo eccesivo di peso. In aggiunta vi possono essere anche sintomi limitati all’epidermide come acne, bolle, eczemi, macchie rosse o ritenzione idrica.

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Macchie e bolle dietro la schiena (Canva)

Ma come riconoscere se si è affetti da intolleranza alimentare? Non esistono test particolari che hanno attendibilità scientifica in questo campo. L’unico modo per scoprire tale problematica risulta la diagnosi per esclusione: consiste nell’individuare l’alimento sospetto e rimuoverlo dalla propria dieta per circa 2\3 settimane. Al termine di questo lasso di tempo si devono registrare le condizioni di salute dell’individuo. Bisognerà reintrodurre il cibo in questione per altre 2\3 settimane subito successive.

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Se durante il periodo di rimozione di tale alimento sono scomparsi i sintomi e tornano invece con la sua reintroduzione, quel cibo allora è la causa principale dell’intolleranza. Ovviamente tale processo deve essere prescritto e seguito da un esperto di settore. Mai affidarsi in questi casi a consigli online o rimedi fai da te. Con la salute non si scherza!

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Infine ricordiamo che esistono anche dei rimedi naturali per combattere i sintomi ed i postumi di un’intolleranza alimentare: la camomilla ad esempio è un potente antinfiammatorio e sedativo che può facilmente alleviare i fastidi. Al contempo l’aloe, ed in particolar modo il suo gel, è consigliato in caso di irritazione cutanea. Infine si raccomanda anche lo zenzero, perfetto per combattere nausea, vomito, emicrania e cattiva digestione.