L’importanza della vitamina D: cosa succede se ne siamo sprovvisti?

La vitamina D ricopre per l’essere umano un ruolo fondamentale, che tuttavia in molti ignorano: esserne sprovvisti però può comportare complicazioni serie.

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Raggi solari e vitamina D (Foto da Pixabay)

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Quello che in molti non sanno è che la vitamina D svolge un ruolo davvero importante nel nostro organismo, così essenziale da rischiare di comportare seri problemi nel caso in cui dovessimo esserne sprovvisti. E non è nemmeno così scontato che tutti sappiano dove si trova la vitamina D che, per inciso, non è quasi presente in nessun alimento (fanno eccezione yogurt e burro) ma invece è praticamente l’elemento dominante nei raggi del sole.

Prendersi cura del proprio corpo quindi vuol dire anche concedersi ogni giorno delle sessioni di calore, dunque banalmente… prendere il sole! La vitamina D viene assorbita dalla nostra pelle attraverso i raggi solari, si tratta di un regolatore fondamentale per il nostro metabolismo del calcio (mantiene a norma i livelli, così come quelli del fosforo nel sangue) ed è altrettanto importante per l’azione di calcificazione delle ossa. Inoltre, contribuisce a dare energia al nostro corpo ed ecco perchè, si è ipotizzato, durante l’estate ci sentiamo più carichi e ricchi di energie rispetto invece ai mesi invernali, più cubi e “grigi” se confrontati con quelli decisamente più soleggiati da giugno a settembre/ottobre. Ma restare privi di vitamina D può comportare gravi problemi: capiamo quali sono e soprattutto come evitare di incappare in essi.

Vitamina D, se ne siamo sprovvisti rischiamo gravi disturbi: ecco quali sono e come prevenirli

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Schizofrenia (Foto da Pixabay)

Innanzitutto, cos’è la vitamina D? Quest’ultima è sostanzialmente un gruppo di secosteroidi liposolubili necessario ad una grande quantità di funzioni biologiche, prima fra tutte l’omeostasi e metabolismo del calcio e del fosfato, ma inoltre permette la crescita fisiologica dello scheletro, il rimodellamento delle ossa e, soprattutto, previene la degenerazione con l’età avanzata. Insomma, è fondamentale tanto quanto l’attività fisica, come per esempio una passeggiata o una camminata, che pur non essendo elementi che arrivano direttamente al nostro corpo sono comunque dinamiche che consentono di combattere l’invecchiamento e mantenere una forma fisica ottimale.

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Dunque, dicevamo come il sole sia fondamentale per l’apporto di vitamina D al nostro organismo, e lo è diventato ancora di più dopo i risultati emersi da una recente indagine scientifica, che ha portato a conclusioni sbalorditive rispetto all’eventuale carenza di questa “risorsa” nel nostro corpo. Effetti che, va sottolineato, sono irreversibili, danni e disturbi ai quali non è possibile porre rimedio se non integrare o monitorare la situazione in divenire. In particolar modo, il merito della scoperta va assegnato al team di ricercatori dell’Università della Danimarca e alla collaborazione dell’ateneo del Queensland, che si trova in Australia. Un’analisi compiuta su un campione di 2600 soggetti affetti da schizofrenia, con quest’ultima apparsa in età adulta, nati in un periodo compreso tra i vent’anni dal 1981 all’alba del nuovo millennio, il 2000, ha mostrato un rapporto sorprendente tra le due patologie. Il dato sicuramente più significativo riguarda il fatto che ben il 44% di questi soggetti, al momento della rilevazione della schizofrenia, risultasse anche sprovvisto di vitamina D. Un risultato che ha portato alla ovvia domanda: ma allora è il collegamento c’è oppure si è trattato di un caso? Certo che una percentuale così alta non sembra essere sintomo di una casualità.

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Ma c’è un altro indizio che ha portato gli studiosi a sostenere questa correlazione: nella maggioranza dei casi, coloro che soffrivano di schizofrenia e, di conseguenza, di una carenza di vitamina D, provenivano da Paesi situati nel nord Europa, area geografica che può arrivare a contare appena 3 o 4 ore di sole nei mesi più freddi dell’anno. Serve dunque pensare a una soluzione concreta, hanno concluso i ricercatori, in quanto i danni derivanti dalla carenza di vitamina D non possono essere “corretti in corsa”. E come se non bastasse, c’è un ulteriore indicatore della carenza di questo elemento così importante: la pelle secca. Una caratteristica che spesso si “incastra” con il deterioramento del nostro corpo, facendoci quindi sembrare più anziani di quello che siamo in realtà. Resta quindi un ultimo dubbio: come sopperire alla carenza di vitamina D? Abbiamo già detto che trascorrere tempo al sole può essere una prima soluzione, ma anche una dieta a base di integratori non è da escludere. Insomma, nel caso in cui risultiate sprovvisti di vitamina D, non andate nel panico: ci sono supplementi quotidiani che è possibile apportare al vostro corpo, in modo da non restare completamente senza.