Addio Financial Fair Play, arriva il Salary Cap, ma potrebbe essere un disastro

La Uefa sta dando l’addio al Financial Fair Play per dare spazio ad una sorta di Salary Cap, le restrizioni potrebbero però portare al declino del campionato italiano

Nuovo Financial Fair Play
presidente Uefa Alexander Ceferin (Ansa)

E’ di questi giorni la notizia che la Uefa sta procedendo a mandare in pensione il Financial Fair Play, che a dirla tutta non si è mai capito se veramente abbia apportato qualcosa, infatti le differenze non sono balzate agli occhi di tutti, ci sono squadre che hanno preso alla lettera le restrizioni e si sono trovate a vendere pezzi importanti della rosa per restare nel giusto, ma in Europa non hanno fatto lo stesso squadre rappresentate da ingenti fondi arabi ad esempio, il Paris Saint Germain solo per citarne uno ha avuto proprio in questi anni un susseguirsi di mercati faraonici senza però portare grossi risultati sul campo che ne giustifichino l’esistenza, potremmo citare anche molti altri club ma quello che è evidente è che poi effettivamente la Uefa non abbia fatto granché per far si che si usassero stessi pesi e stesse misure. Dopo il fallimento del FFP ora il nuovo progetto atto a salvare il calcio, dopo il forte decremento di entrate partito dalla pandemia, è una sorta di Salary Cap all’Europea, ma sono molti i dubbi sulla reale fattibilità.

La Uefa propone un nuovo Fair Play Finanziario, si attendo chiarimenti sulle modalità

Nuovo Financial Fair Play
Etihad Stadium (Ansa)

Che il calcio stesse subendo un forte contraccolpo economico dopo la pandemia è chiaro a tutti, ma le operazioni della Uefa davvero salveranno la situazione? Con il nuovo “Salary Cap” l’intenzione è quella di dare maggiore sostenibilità finanziaria ai club, a partire dal 2025-2026 tutti i club dovranno limitare le spese per gli stipendi dei giocatori e le parcelle agli agenti per un massimo del 70% del fatturato annuo.

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Come annunciato da Ceferin chi sforerà i massimali stabiliti incorrerà in sanzioni che questa volta dovrebbero essere inserite in una tabella oggettiva e quindi realmente uguali per tutti, in molti però, soprattutto in Italia, cominciano a chiedersi quanto questo potrà essere dannoso al nostro campionato.

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I dubbi vengono dal momento che è molto chiaro come i diritti tv, che per i club sono tra le maggiori fonti di guadagno, siano ben più alti in altre realtà europee, la Premier League su tutte, squadre inglesi che lottano per la salvezza spesso arrivano a guadagnare in diritti tv cifre vicine ad alcune delle migliori squadre italiane, è lecito quindi chiedersi se avendo meno possibilità di spendere per i salari dei giocatori, non assisteremo in futuro a fuggi fuggi generale dei migliori talenti verso campionati più remunerativi, con conseguente drastico calo di qualità del campionato Italiano che già adesso dimostra un grosso gap se rapportato ad esempio a quello inglese.

Quanto approvato oggi certamente è una prima bozza ed è presto per saltare alle conclusioni, nei prossimi mesi ne sapremo di più e potremmo sicuramente dare delle valutazioni migliori su quello che veramente potrà apportare il nuovo sistema della Uefa al calcio europeo.

 

 

Pubblicista da sempre amante dello sport, soprattutto delle sfaccettature meno evidenti che spesso vengono difficilmente trasmesse al grande pubblico. Il mio obiettivo è quello di trasferire la mia passione per lo sport agli altri, soprattutto accendendo un faro sui retroscena apparentemente insignificanti ma che, come spesso accade, regolano questo mondo particolare.