Venezia, a fine anno Okereke torna in Belgio? Le ultime novità

Il futuro del Venezia, ancora in lotta per non retrocedere, a fine anno David Okereke torna in Belgio? Le ultime novità.

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ANSA /ELISABETTA BARACCHI

I suoi gol, insieme a quelli dell’altro attaccante Thomas Henry, stanno dando un contributo importante nel discorso salvezza per il Venezia: lui è David Okereke, il nigeriano che da qualche anno viene considerato un talento enorme, sempre sul punto di esplodere. Classe 1997, aveva 18 anni quando venne notato dallo Spezia: era un tesserato della Lavagnese, in serie D, e si ritrovò a giocare in Serie B. Effettivamente, le prime due stagioni e mezzo non furono esaltanti.

Ecco perché Okereke può restare al Venezia

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Poi venne dato in prestito al Cosenza e in terra calabra andò a segno cinque volte in quello spezzone di campionato giocato. Tornato allo Spezia, ha contribuito con i suoi dieci gol a un campionato esaltante per la squadra ligure, con tanto di promozione sfiorata. Su di lui si è fiondato il Club Brugge e anche col calcio belga le prestazioni sono state fatte di luci e ombre. In questo caso, prima arrivarono le luci, con undici gol stagionali al primo anno, poi le ombre.

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Tant’è che la scorsa estate, la squadra belga – che lo ha fatto anche giocare in Champions League – lo ha ceduto in prestito al Venezia. Nella città lagunare, il giovane nigeriano ha già realizzato sei gol, il primo contro l’Empoli, il più importante nella vittoria interna contro la Roma. Adesso, quando la stagione sta per finire, è evidente che Paolo Zanetti, allenatore del Venezia, vorrebbe trattenerlo e anche il giocatore non sembra essere in disaccordo rispetto a un’ipotesi del genere.

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Era ancora novembre, quando in un’intervista alla stampa belga David Okereke manifestò l’intenzione di non volere tornare al Club Brugge. Le sue parole erano inequivocabili: “Sono come un treno in movimento: non so quale sarà la mia prossima destinazione. Posso dire che non voglio tornare indietro, ma se me lo chiedono non ho scelta”. E tesseva le lodi di Paolo Zanetti: “Non chiede cose che non posso fare. Vuole solo che tu dia il tuo cuore alla squadra”. Tocca ora alla società scegliere se opzionare la clausola del diritto di riscatto, presente nel contratto di prestito.