“Devo fare il mio dovere di cittadino”, il campione ucraino lascia lo sport per difendere la nazione

Il campione dei pesi massimi lascia lo sport per andare a difendere il suo paese: “cerchero di ucciderli”

Campione guerra Oleksandr Usyk
Oleksandr Usyk (LaPresse)

Il medaglia d’oro alle olimpiadi di Londra 2012, lascia momentaneamente la sua carriera da sportivo per andare a difendere volontariamente la sua nazione dall’offensiva Russa, intervistato dai microfoni della CNN, “Sono qui per fare il mio dovere”.

IL medaglia d’oro olimpico e campione dei pesi massimi Oleksandr Usyk scende in guerra

Campione guerra Oleksandr Usyk
Oleksandr Usyk (LaPresse)

Il Campione del Mondo WBA, WBO, IBF, IBO dei pesi massimi di nazionalità ucraina lascia il mondo dello sport per partecipare attivamente alla difesa del suo Paese, intervistato dai microfoni della CNN questa volta non indossa i guantoni ma si mostra imbracciando un fucile.

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Lo spirito patriottico che lo ha sempre contraddistinto sul ring lo ha portato a prendere una decisione pesante, scendere attivamente sul fronte per aiutare i suoi compatrioti, queste le parole del campione olimpico: “la mia carriera da sportivo in questo momento passa in secondo piano, devo fare il mio dovere per la libertà del mio paese”.

Ultima cintura conquistata  solo pochi mesi fa, lo scorso 26 Settembre battendo Anthony Joshua. Il campione ucraino si trovava proprio a Londra, per la sponsorizzazione del match di ritorno contro lo stesso avversario e la riconferma della cintura di campione quando è partita l’offensiva Russa verso la sua nazione, è cosi che, senza pensarci troppo, Oleksandr Usyk ha preso il primo volo per Varsavia per poi proseguire in auto fino ad entrare in Ucraina.

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Molto deciso The Cat, cosi è stato ribattezzato dagli amanti del suo sport, non ha nascosto davanti ai microfoni la sua riluttanza nel dover compiere questa scelta tuttavia obbligata, ” non vorrei trovarmi nella situazione di dover uccidere un uomo, ma se metteranno in pericolo me e i miei cari allora non esiterò ad ucciderli”.

Alla domanda su cosa ne pensasse del conflitto che vede minacciata la sua patria il campione ucraino risponde, ” Non mi spiego come sia possibile in una società moderna arrivare a tanto, tuttavia nel mio sport sono abituato ad avere paura, cerco di mantenere la calma e tranquillizzare gli altri, anche se si sentono bombe cadere ovunque, i russi proprio non scherzano”.

Pubblicista da sempre amante dello sport, soprattutto delle sfaccettature meno evidenti che spesso vengono difficilmente trasmesse al grande pubblico. Il mio obiettivo è quello di trasferire la mia passione per lo sport agli altri, soprattutto accendendo un faro sui retroscena apparentemente insignificanti ma che, come spesso accade, regolano questo mondo particolare.