Ucraina, dramma Roberto De Zerbi: “Non potevo lasciare la squadra”

Guerra in Ucraina, il tecnico italiano Roberto De Zerbi si trova a Kiev nel quartier generale dello Shakhar Donetsk: il suo racconto

Roberto De Zerbi
Roberto De Zerbi (foto Ansa)

Poco fa nella conferenza stampa il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che in Ucraina ci sono circa duemila italiani. Tra questi l’allenatore di calcio Roberto De Zerbi. L’ex Sassuolo è il tecnico dello Shakhar Donetsk, squadra della città vicina al confine russo.

Questa notte è cominciata l’offensiva delle truppe di Putin che hanno varcato proprio quel confine ed entrando in Ucraina anche da Nord, dalla Bielorussia. Sono momenti di apprensione e ansia per tutti cittadini dell’ex repubblica sovietica e nelle ultime ore per tutti i cittadini del mondo.

De Zerbi si trova nella capitale, a Kiev, dove si trova il quartier generale della società e questa mattina sono stati svegliati dalle bombe, ha dichiarato in un’intervista a La Gazzetta dello sport.

Si trova in albergo con tutto il suo staff italiano (in tutto otto persone tra cui il suo vice, l’ex calciatore Davide Possanzini). Al quotidiano ha raccontato che l’ambasciata aveva invitati tutti a lasciare il paese ma così non è stato. L’allenatore bresciano non ha voluto abbandonare la sua squadra. Ha detto di essere un uomo di sport e che si trova in Ucraina per questo motivo.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Roberto De Zerbi pronto a tornare in Italia: chi potrebbe allenare

Ucraina, Roberto De Zerbi: “Non potevo girare le spalle ai tifosi”

Ucraina Roberto De Zerbi
Roberto De Zerbi (foto Ansa)

De Zersi ora quindi si trova asseragliato nell’Hotel Opera mentre è arrivata la notizia della sospensione del campionato. Quando le esposioni sono state la sveglia per tante persone, dalla finestre della camera, ha raccontato, hanno visto file di macchine in fuga, probabilmente diretti verso la Polonia.

L’allenatore non ha voluto lasciare il paese e “voltare le spalle ai tifosi” perché sabato, ha detto a Sportitalia, aveva una partita da giocare ed è rimasto fino alla fine, aspettando l’evolversi della situazione.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE >>> Roma, arrivano le dimissioni che fanno rumore: “Non mi facevano lavorare”

Ora si attende il rientro in Italia perché la sua presenza in Ucraina e quella dello staff, purtroppo, non ha più utilità dopo la sospensione dell’attività. Se potesse tornare indietro, ha detto, farebbe comunque di nuovo la stessa scelta.