Bortuzzo, affetto e riabilitazione: "A chi ha sparato ci pensano i miei legali, io devo rimettermi in sesto"

Bortuzzo
Bortuzzo continua ad allenarsi facendo anche riabilitazione

Manuel Bortuzzo brucia le tappe e procede con allenamenti e riabilitazione, per tornare ad alti livelli, dopo quella tremenda nottata di febbraio.
Manuel Bortuzzo, da campione promettente di nuoto a icona della resilienza. Quella notte fra il 2 e il 3 febbraio, quando rimase ferito alla periferia sud di Roma, in seguito a degli spari vaganti che gli hanno compromesso l’uso degli arti inferiori, la sua vita è cambiata. In che modo ce lo racconta lui stesso, con una cadenza ben precisa, attraverso testimonianze audio e video.
Bortuzzo, in occasione della presentazione del terzo campionato Usip – in Lombardia dal 16 al 27 settembre –, ha fatto il punto della situazione: “Tra dieci anni mi vedo in piedi. Ma spero di riuscirci anche prima”, ha ammesso e – con ancora lo stupore negli occhi – torna a parlare dell’affetto che ha ricevuto da sportivi e non solo: “Mi ha stupito che celebrità e musicisti mi abbiano scritto. Poi Totti, Bebe Vio e tanti altri. L’altro giorno mi ha scritto ancora Gregorio Paltrinieri e mi ha detto che gli manco: evidentemente qualcosa gli ho lasciato nei nostri allenamenti ad Ostia”.

Bortuzzo, che forza di volontà: “Sono abituato a certe fatiche, la riabilitazione procede bene. C’è un piano mirato”

A proposito di allenamento, Bortuzzo non nasconde alla stampa la tabella di marcia della sua riabilitazione: “Abbiamo in mente un piano di recupero molto serrato ma non sappiamo dove finirà. Non ci sono tempi certi, il cronometro a cui ero abituato non c’è più. Prima mi allenavo mattina e sera, ora faccio riabilitazione mattina e sera. Fortunatamente lo sport mi ha abituato a certe fatiche”.
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Infine, il nuotatore ritorna sull’accaduto spiacevole di cui è stato protagonista appena quattro mesi fa: “In questi mesi non ho avuto tempo di pensare a chi mi ha sparato o di provare qualcosa per loro. Ho avuto davvero tante altre cose da fare, non potevo perdere tempo. In merito alla mia vicenda giudiziaria, l’ho affidata a chi ne sa di più, ci penseranno i miei legali. Io devo pensare solo a me stesso. Un giorno farò qualcosa per fare in modo che quello accaduto a me non accada più ad altri, chi mi ha sparato è in carcere ma ce ne sono tanti altri. Il problema resta”, conclude Bortuzzo.