Juventus, Matuidi assicura: "Sto bene alla Juventus. E su Ronaldo…".

Blaise Matuidi Juventus
Blaise Matuidi Juventus

Blaise Matuidi rassicura i tifosi della Juventus sul suo futuro, nel corso di un’intervista rilasciata a L’Equipe, in cui parla a tutto campo. 
I centrocampista francese tocca vari argomenti: dal bilancio stagionale a Ronaldo, passando per il razzismo.
Champions: “L’eliminazione contro l’Ajax è il punto negativo dell’anno, ne abbiamo pagato le conseguenze visto che Allegri è andato via. Potevamo fare meglio, ma non siamo riusciti nel momento decisivo, peraltro abbiamo avuto assenze importanti come quella di Chiellini”.
Futuro: “Ho ancora un anno di contratto e sto bene alla Juventus”.
Ronaldo: “Vederlo lavorare tutti i giorni è impressionante. Ha vinto tutto e pensi che possa vere contraccolpo. Lui no, ha sempre voglia di arrivare più in alto. Vuole vincere anche in allenamento e quando perde non è contento, vi assicuro che non scherzo. Come Ibrahimovic? No, diverso. I tratti della vittoria sono simili, ma Cristiano è più lavoratore, anche se Ibra comunque aveva alzato il livello. Cr7 ti pomperà anche dopo le partite. Questo è quello che mi ha sconvolto di più. Il giorno dopo, quando tutti cercano di riprendersi, è già al centro di allenamento. Lo vedi mentre fa gli addominali e si pompa e resti impressionato”.
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Juventus: “Un club in cui l’esigenza del più alto livello è elevata. Anche il carico di lavoro”.
Cori razzisti a Cagliari: “Uno dei momenti peggiori della ia carriera e non è gradevole. Mi era successo l’anno prima nello stesso stadio. Avevo voglia di fermarmi, ma non l’ho fatto perché c’era una partita e on potevo pensare solo a me stesso. I colpevoli devono essere puniti. Come fermare il razzismo? Intanto va oltre lo sport. Sarebbe bello che una testimonianza arrivasse da una persona non di colore. Dobbiamo essere tutti consapevoli di questo flagello”.
Bonucci: “Sono rimasto sorpreso quando criticò Kean per l’esultanza, alla quale seguirono i cori razzisti. Ne abbiamo parlato insieme. conoscendo l’uomo , so che non aveva la prospettiva necessaria. Si è scusato”.
Rimpianti: “No, non sono pentito di aver lasciato il Psg. Io adoro le sfide, oggi sono l’uomo più felice del mondo. Potevo rimanere, ma quando non c’è più la fiducia necessaria…”.
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