Roma, Ranieri: “De Rossi? Ha sbagliato la società. L’avrei confermato. Decidono a Londra e Boston”.

Claudio Ranieri Roma antivigilia Sassuolo
Claudio Ranieri Roma antivigilia Sassuolo

Il tecnico della Roma Claudio Ranieri parla a due giorni dalla sfida in casa del Sassuolo.

In casa giallorossa è caos dopo l’annuncio della società di addio a fine stagione di Daniele De Rossi, con l’amarezza del giocatore in conferenza stampa. Protesta dei tifosi ieri a Trigoria e faccia di alcuni di loro con il centrocampista, il tecnico e l’ad Guido Fienga.

L’addio di De Rossi, conseguenze: “Io credo che debba essere uno stimolo propositivo, poteva essere anche le voci sul prossimo allenatore. Io credo sia uno sprone a fare bene. C’è ancora una piccola possibilità per la Champions e dobbiamo avere la coscienza a posto”.

Sullo stato fisico della squadra: “Stanno bene. Pellegrini il vecchio problema ma credo di averlo a disposizione”.

Sulle frasi relative a Baldini nel faccia  faccia con tifosi: “Non mi sembra di aver utilizzato i termini che riporta la stampa. Quando i nostri tifosi ci hanno chiesto chi aveva deciso su  De Rossi, ho detto <sicuramente a Londra e a Boston>”.

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Malessere post addio di De Rossi e progetti: “Io non so quali siano i progetti di Pallotta. Credo che in ogni società di calcio ci siano dei ricambi, per cui ci sta. Squadre hanno perso grandi punti di riferimento, essendo Daniele uno storico andava detto diversamente per dargli modo di pensare. Una figura così avrebbe consigliato una considerazione più attenta e un altro comportamento“.

Lei avrebbe confermato De Rossi: “Io lo avrei confermato”.

Figura di Baldini: “Con me non incide affatto nel lavoro quotidiano. Non so quali rapporti abbia con il Presidente. In generale non so, nel mio lavoro non incide”.

Importanza di De Rossi: “Si parla sempre di leader. Ci sono quelli per la società, quelli per i giornalisti, quelli per i tifosi e quelli per l’allenatore, lui lo è in campo. Lui ragiona per il bene dalla squadra. Questi tipi leader vogliono gli allenatori”.

Se si aspettava difficoltà ad allenare soprattutto una situazione così diversa: “Quando ho accettato sapevo di trovare una squadra giù mentalmente e le mie forze sono state rivolte a farli ricredere, a far credere loro il senso di appartenenza.  Non so se le chiacchiere abbiano inciso sulla squadra. Ho chiesto l’aiuto dei tifosi e c’è stato, li ringrazio”.

Su incisione di Totti nella società e sul pensiero dei tifosi che ne chiedono l’addio: “Sono decisioni che deve prendere Francesco. Lui mi ha chiamato quindi per me conta, poi non so quale sia la sua crescita all’interno della società. Non so se lui sia felice o meno”.

Consigli da dare alla società per tornare a vincere: “Non sapendo i programmi è difficile rispondere a questa domanda. Credo che un fatto importante sia la costruzione dello stadio di proprietà per iniziare a costruire una grande società. Io sono venuto per aiutare la squadra”.

Se si è sentito supportato dalla società e qual è il punto di riferimento per i tifosi: “Roma è una piazza particolare, i tifosi permettono cose impossibili in altri stadi. Capisco che il Presidente è distante, ma in carriera ne ho trovati pochi vicini alla squadra. Anche nel Leicester non lo vedevo quasi mai. Quello che succede fuori dalla squadra a me non interessa, l’importante è che qualcuno risolva i problemi quando li ho. Non è importante la presenza fisica del Presidente”.

Come sta De Rossi: “Ancora devo parlarci. E’ motivato, come sempre. Dentro sicuramente sarà squassato, ma è normale per uno che è attaccato così alla maglia”.

Gara di domani: “Sassuolo squadra ben organizzata. Vediamo negli ultimi allenamenti cosa deciderò”.

Consigli a De Rossi per il futuro: “Daniele credo che voglia continuare a giocare ed è giusto così. Ha già una mentalità da allenatore già, dipende anche dalla formazione che gli ha dato il padre. Parlerò con lui per i consigli. Contro il Parma deve essere una festa per Daniele per dimostrare amore a lui e alla Roma”.

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