MotoGP, Rossi: “Stretta di mano con Marquez? Era il momento giusto”

valentino rossi MotoGP Austin

Valentino Rossi in Argentina è tornato sul podio e ovviamente questo risultato lo galvanizza. Era dalla gara MotoGP del Sachsenring del 2018 che non assaporava tale gioia. Ad Austin, una pista forse non ideale per lui, il Dottore cerca conferme sui recenti miglioramenti.

Nella conferenza stampa di oggi il nove volte campione del mondo si mostra fiducioso per questo weekend negli Stati Uniti: «Una delle cose più belle del fare un buon risultato è la settimana successiva, perché sei felice e rilassato. Mi sono preparato al massimo, perché Austin è uno dei circuiti più particolari e tecnici. È lungo, negli anni scorsi non è andata male. Il primo anno ero lento, mi serviva tempo per capire il tracciato. Poi sono migliorato. Nel 2014 ero veloce, ma ebbi un problema di gomma. È un circuito impegnativo, ci sono punti in cui si perde molto. Ma credo che la nostra moto non vada male e speriamo di essere forti».

A Rossi viene domandato se Marc Marquez possa essere sconfitto ad Austin, visto che lì ha sempre vinto lo spagnolo. Ecco la replica: «I numeri finora dicono che è imbattibile qui, ma non si parte da casa pensando che non sia possibile. Cerchi sempre di migliorare per arrivare davanti».

Valentino è stato interpellato pure sulla penalità inflitta a Cal Crutchlow dopo la partenza a Termas di Rio Hondo: «L’unico modo per avere una regola chiara è dire che non ci si può muovere. Sennò diventa troppo complicato interpretare. Si è leggermente mosso lui. Si può parlare della penalità, perché il ride through fa perdere tanto. Potrebbe essere meglio una long lap penalty, se ne può discutere».

In seguito si parla dell’asfalto di Austin, che non piace molto ai piloti. Il pilota 40enne della Yamaha commenta: «Un peccato, layout fantastico e abbastanza nuovo. Ci sono problemi di disconnessione dell’asfalto e in alcune parti il problema è evidente. Devo ancora controllare il tracciato. Negli anni scorsi sono intervenuti, ma senza riuscire a risolvere la situazione».

Si passa poi alla stretta di mano con Marquez al termine della corsa in Argentina: «Era il momento giusto, mi sono congratulato con lui per la gara ed è normale farlo in queste circostanze. È stato naturale».

Infine gli viene chiesto un ricordo di Nicky Hayden, che è stato suo compagno sia in Honda che in Ducati in passato: «Ho tanti ricordi di lui. Quando l’ho visto la prima volta ero a Tokio, quando ero nel team Repsol Honda e diventò il mio compagno. Lo aspettavamo, arrivò col suo stile americano e poi abbiamo preso il treno per muoverci. Nicky ha iniziato a chiedere tante cose col suo accento americano. Faceva un sacco di domande, gli ho detto di non fare troppe domande e di sperare che tutto finisse prima possibile».

 

Matteo Bellan