MotoGP, Marquez fenomeno. Rossi immortale, Dovizioso incontentabile

Marquez Rossi Dovizioso MotoGP Argentina
Marquez, Rossi e Dovizioso sul podio dopo la gara MotoGP in Argentina

Marc Marquez è un fenomeno, punto. Non che non ce ne fossimo accorti prima, ma in Argentina lo ha confermato ancora una volta. Partito dalla pole position, il campione del mondo in carica MotoGP ha subito salutato la compagnia e vinto con ampio margine. Una gara dominata e stravinta con merito.

Se c’era un pilota sul quale puntare per la vittoria a Termas de Rio Hondo quello era certamente lui. Già negli anni passati si era visto il suo particolare feeling con il circuito sudamericano, quindi il suo successo nell’ultimo weekend non ha stupito troppo. Tuttavia, bisogna dargli atto di essere stato perfetto e di non aver sbagliato nulla. Dopo il secondo posto del Qatar, i 25 punti presi in Argentina gli consentono di salire in testa alla classifica mondiale MotoGP 2019.

Andrea Dovizioso, vincitore a Losail dopo un bel duello con Marquez, domenica non è riuscito ad andare oltre il terzo posto. Mai in grado di poter attaccare lo spagnolo, si è dovuto accontentare di salire sul podio. Arrivare secondo sarebbe stato meglio, visto che gli avrebbe permesso di essere alla pari di Marc nella graduatoria generale. Tuttavia, bisogna anche dire che il risultato ottenuto va considerato positivamente visto che, tolto il secondo posto del 2015, non era mai stato neppure in top 5 nelle altre edizioni del GP d’Argentina. Lui dice che quanto fatto non basta per giocarsi il titolo, ma la base da cui parte è certamente solida. Incontentabile Dovi, ma sa che su altre piste potrà dire maggiormente la propria con la Ducati. Forse non la prossima, Austin, altra terra di conquista di Marquez.

Chi probabilmente sta un po’ stupendo in questo avvio di campionato MotoGP 2019 è probabilmente Valentino Rossi. Quinto in Qatar dopo essere partito quattordicesimo e secondo a Termas de Rio Hondo dopo aver vinto il duello con Dovizioso. Ha 40 anni, ma il Dottore continua a dimostrare che con una Yamaha M1 competitiva può giocarsi ancora il podio. Viene sempre dato per finito, ma riesce spesso a zittire coloro che lo odiano. Ovviamente da qui a dire che potrà contendere il titolo a Marquez ce ne passa. È assolutamente presto per dire se la moto di Iwata permetterà al nove volte campione del mondo di avere la costanza necessaria. Honda e Ducati con Marc e Dovi hanno qualcosa in più sicuramente. Al team Monster Energy non rimane che continuare a lavorare per migliorare e ridurre il gap. Rossi c’è, immortale.

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Matteo Bellan