Milan, Scaroni: “Non escludo di lasciare San Siro”. Agnelli: “Farei l’impianto nuovo”.

Scaroni Milan
Paolo Scaroni, la sua opinione sulla demolizione dello stadio.

Milan, il presidente Scaroni ha parlato all’evento “Il Foglio a San Siro”. 

Stadio: Non escludo di lasciare San Siro, Inter e Milan sono alleate nel nuovo progetto. Sono 6 mesi che lavoriamo a questa idea. I risultati sportivi vanno di pari passo con quelli economici: mentre i top club vanno verso il miliardo di euro di profitti, il Milan è fermo a 203 milioni, gli stessi ricavi del 2003. Per questo serve uno stadio moderno, efficiente e aperto tutta la settimana”. 

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Ristrutturazione: “Teoricamente qualcosa si può fare, ma mettere mano porterebbe a dei lavori per i quali dovremmo lasciare San Siro per tre anni e giocare tra Parma, Verona e Varese”.

Meazza intoccabile: “La disputa ideologica non porta da nessuna parte. A chi ci dice cha San Siro non si può toccare, rispondo che allora non va escluso che ce ne andiamo“.

In merito alla vicenda è intervenuto anche Andrea Agnelli: Fosse per me farei uno stadio nuovo, San Siro fa sentire la sua età. Personalmente preferirei avere uno stadio tutto mio, ma questa è una decisione che spetta a Inter e Milan”.

Infine il presidente Scaroni ha parlato di altre tematiche riguardanti il presente ed il futuro dei rossoneri.

Champions League: Meglio qualificarsi in Champions che vincere lo scudetto. Non vorrei sembrare venale, ma il calcio è diventato così. Da un punto di vista dei ricavi è così, in Champions si guadagna di più. E poi il Milan è la squadra italiana più iridata nel mondo, ma purtroppo i nostri fans stanno invecchiando e se manchiamo dalla Champions, i giovani che arrivano non ci riconoscono più come la grande squadra che eravamo. Se non partecipiamo alla Champions per i prossimi 20 anni vi assicuro che non avremo più quei tifosi”.

Dirigenza: “Le partite le vince la squadra che va in campo ma le performance a lungo termine le vince la società. Una società forte trasmette serenità e armonia. Abbiamo un amministratore delegato con grandissima esperienza, abbiamo Leonardo e Maldini, che oltre ad essere due grandi milanisti hanno notorie competenze tecniche. La macchina è avviata verso traguardi a medio lungo termine”.

Caso Kessié-Biglia: “​La società ha preso in mano il tema e ho l’impressione che sia tutto risolto”. 

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