Zidane ammonisce: “Ai miei tempi per giocare a calcio dovevi essere bravo. Io ho fatto il massimo”

Zidane Real Madrid
Zidane si racconta alla piattaforma OTRO

Zinedine Zidane si racconta alla piattaforma OTRO parlando del calcio di ieri e di oggi, con qualche accenno alla sua gioventù di successi e trofei.

La vita, a volte, è fatta di coincidenze e Zinedine Zidane lo sa bene: anni in Italia con la Juventus, poi la beffa con la Nazionale e quella testata che è valsa un Mondiale ed infine la gloria a Madrid. Prima da giocatore, poi da allenatore.

Oggi Zizou è tornato in Spagna a sostituire Solari, ma avrebbe potuto ritrovare anche l’Italia al posto di Allegri e la Juve che tanto gli ha dato sul rettangolo verde. Ancora coincidenze, se vogliamo occasioni sfumate.

Persino di questo ha parlato il campione francese, che si è raccontato in un videomessaggio alla piattaforma OTRO: “Prima per poter giocare dovevi essere bravo, non è semplice come oggi, dove almeno se sanno che hai anche una singola chance e del talento te la danno e anche rapidamente. Per me era chiaro fin dall’inizio che cosa volessi, ho fatto di tutto per riuscire ad ottenerlo. Era il mio unico desiderio quello di giocare a pallone e ho avuto anche delle difficoltà a scuola, i miei genitori non mi sgridavano mai, ma io sapevo benissimo di non avere un atteggiamento ideale”.

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Una gloriosa carriera, fatta di determinazione e sacrificio, la sua. Per questo, era importante farsi trovare sempre pronto: “Ho fatto di tutto per diventare il migliore. Di tutto, mi riposavo bene, non facevo l’idiota in giro per i locali, bevevo solo acqua e facevo stretching. Ho dato tutto il necessario per diventare il miglior giocatore possibile, dovevo farcela a tutti i costi. Era così che avrei fatto felice i miei, perchè era la mia vita, ma anche per rendere orgogliosi i miei genitori”, ha ammesso Zidane trovando persino il tempo per una riflessione sul calcio moderno: “Oggi tutto si è evoluto, va tutto molto più in fretta e per quanto riguarda il carattere stesso dei giocatori non hanno più nessuna paura di sbagliare. Di certo non si tirano indietro”, ha concluso il tecnico delle Merengues.