La Nazionale debutta questa sera contro la Finlandia nelle qualificazioni agli Europei del 2020.
Importanza del match a parte, la sfida del Friuli segnerà un record assoluto. Moise Kean sarà il primo giocatore nato nel Terzo Millennio a giocare titolare nella Nazionale maggiore.
Il suo impiego forse è dettato più dall’emergenza in attacco che da una scelta ben precisa, ma certo resta un segnale significativo. Qualcuno ha definito Mancini coraggioso, altri invece promuovono a pieni voti la scelta del ct. Chi guida l’Italia del resto divide.
Una cosa è certa, il tecnico di Iesi sta affidando la ricostruzione azzurra soprattutto ai giovani, con qualche senatore a fare da chioccia, vedi Chiellini e Bonucci.
Kean, ragazzo di origini ivoriane, nasce a Vercelli il 28 febbraio del 2000. Da bambino inizia ad Asti, poi nel Torino, fino ad approdare alla Juventus nel 2010. Con la Primavera raggiunge la finale scudetto persa ai rigori contro la Roma.
Nella stagione 2016-2017 ogni tanto viene aggregato alla prima squadra di Allegri, che lo fa esordire il 19 novembre 2016 contro il Pescara, all’età di 16 anni e 9 mesi, subentrando a Madzukic. Tre giorni dopo firma la sua prima in Champions contro il Siviglia. Moise diventa così il primo calciatore nato negli anni 2000 a debuttare in Serie A e in Champions League. Praticamente un predestinato. Stasera in campo con la Nazionale dei grandi dopo la trafila nelle giovanili azzurre.
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L’Inghilterra è andata oltre, scrivendo una pagina storica con l’impiego, nel match contro la Repubblica Ceca visto con un netto 5 a 0, di Jadon Sancho e Callum Hudosn Odoi, entrambi classe 2000 come Kean, ma non ancora diciannovenni.
Erano 138 anni che la Nazionale dei Tre Leoni non schierava due giocatori di età pari o inferiore ai 18 anni. L’ultima volta risaliva a 138 anni, 26 febbraio 1881, quando Thurston Rostron e Jimmy Brown giocarono contro il Galles.
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