MotoGP, Dall’Igna: “Ducati tranquilla, la Corte d’Appello ci darà ragione”

Gigi Dall'Igna MotoGP Ducati

MotoGP, caso Ducati: Dall’Igna fiducioso per il giudizio della Corte d’Appello.

È rimasto in sospeso il successo di Andrea Dovizioso in Qatar. In casa Ducati c’è attesa per la decisione della Corte d’Appello FIM in seguito al reclamo avanzato da Honda, Suzuki, Aprilia e KTM.

A Borgo Panigale sono convinti di avere ragione: lo spoiler montato sul posteriore della Desmosedici GP19 serve solamente per raffreddare la gomma. Di diverso avviso i team che hanno fatto ricorso dopo la gara di Losail, convinti che tale soluzione generi un carico aerodinamico vietato dal regolamento. Prima del Gran Premio d’Argentina di fine marzo verrà emessa la sentenza.

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Luigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, al sito ufficiale MotoGP.com si è detto ottimista in vista del verdetto: “Noi siamo tranquilli che il nostro operato rispetti perfettamente il regolamento tecnico. Siamo convinti e fiduciosi che anche in appello ci verrà data ragione”.

Nel caso in cui la casa di Borgo Panigale uscisse sconfitta, non è escluso un ricorso al CAS (Corte Arbitrale dello Sport). Dall’Igna spera di evitare questo ulteriore passaggio: “All’interno della FIM i gradi di giudizio finiscono alla Corte d’Appello. Dopo si deve andate al CAS, che è il tribunale sportivo arbitrale, ma in questo caso si esce dal perimetro della Federazione, e non è mai un bel segnale per il nostro ambiente. Noi siamo sereni perché convinti di essere stati corretti ed avere rispettato il regolamento e non vediamo i motivi per cui la corte d’appello dovrebbe decidere in modo diverso”.

In Ducati c’è delusione per il comportamento della Honda e degli altri team. Quando c’erano problemi tecnici, essi venivano risolti in altre sedi senza questi reclami post-gara. In genere si discuteva all’interno dell’MSMA (Motorcycle Sports Manufacturers’ Association) e/o con il direttore tecnico. Stavolta è stata scelta una strada diversa, andando così a rompere i rapporti tra la squadra ducatista e le quattro che hanno voluto ricorrere. Yamaha è stata l’unica a non voler criticare la casa di Borgo Panigale per la soluzione apportata sulla Desmosedici GP19.

 

Matteo Bellan