Nuoto, Bortuzzo: “Se incontrassi chi mi ha sparato, riderei. Come mi vedo fra dieci anni? In piedi”

Bortuzzo
Le parole di Bortuzzo

Per il primo giorno di “libera uscita”, Manuel Bortuzzo ha scelto il centro federale di Ostia, lì dove si allenava insieme ai grandi campioni del nuoto. Nell’occasione ha rilasciato alcune dichiarazioni, che testimoniamo per l’ennesima volta la forza incredibile di questo ragazzo, rimasto paralizzato dopo i colpi di pistola di quella maledetta notte fra il 2 e il 3 febbraio.

FORZA – “Non maledico quel giorno, perché stavo vivendo la mia vita. Si è trattato di uno sbaglio e adesso voglio soltanto andare avanti e pensare a me stesso. Non mi importa di chi mi ha sparato, cosa posso dire di quel genere di persone, se li incotrassi riderei. Lo sport mi ha insegnato a restare tranquillo, ma questa forza interiore fa parte della nostra famiglia. L’aiuto di tutti voi è importante e vi ringrazio”.

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AFFETTO – “Dagli amici non mi aspettavo tutta questa vicinanza, ma ora ci sto facendo l’abitudine ed è bellissimo. Testimonianze sono arrivate dall’intero mondo dello sport italiano ed è stato come riunirlo tutto insieme in una unica, grande, famiglia. E’ venuta a trovarmi anche Bebe Vio; abbiamo parlato di tante cose, mi ha raccontato la sua storia e come ha affrontato la sua condizione. E’ molto forte e mi ha trasmesso tanta positività. La cuffia di Gabriele Detti non la tolgo mai quando mi alleno e l’ho messa anche il primo giorno che sono tornato in acqua”.

FRA DIECI ANNI – “Mi vedo in piedi. Il mio sogno più grande è camminare, ma ora l’importante è che stia andando tutto per il meglio. A chi vive la mia stessa situazione dico di non abbattersi mai, di guardarsi dentro e trovare la forza di riprendersi la propria quotidianità“.

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